«Le emittenti locali potranno espandersi nel digitale terrestre»

(Tratto da: "La Sicilia") - Il Ministro Gasparri in Sicilia

PALERMO - Il processo di sviluppo della tecnologia digitale terrestre, l'elaborazione del Codice delle comunicazioni elettroniche, la nuova legge di riordino del sistema radiotelevisivo nel quadro del rinnovamento dell'intero settore, sono stati caratterizzati da particolare attenzione, «dedicata all'emittenza radiotelevisiva locale, riconoscendo il suo ruolo fondamentale per il pluralismo dell'informazione e per la cultura».

Questa la sostanza dell'intervento del ministro Maurizio Gasparri, a chiusura del convegno, perfettamente organizzato dal presidente del Corecom avv. Anna Alessi, sul tema «II Digitale e il Territorio: Le potenzialità del digitale terrestre in Sicilia».
Infatti, secondo il ministro delle Comunicazioni, «le emittenti locali, che costituiscono un patrimonio culturale ed informativo per il Paese, potranno espandersi ed affermarsi anche nel nuovo ambiente digitale». Pertanto, ha detto: «Come governo possiamo affermare di avere creduto nell'emittenza locale.
Lo dimostrano i provvedimenti assunti dall'estate del 2001. Continuiamo a crederci anche oggi e lo abbiamo dimostrato, inserendo a pieno titolo l'emittenza locale nella legge di riforma del sistema radiotelevisivo. Credo che le emittenti locali avranno la capacità e la voglia di continuare la loro attività, con impegno e correttezza, anche nel nuovo contesto tecnologico della televisione digitale terrestre e che sapranno accettare con coraggio la sfida del rinnovamento, traghettando nel domani i valori culturali, formativi ed informativi locali che da sempre l'hanno caratterizzata».
Ma deve essere anche una scelta politica: «Nell'epoca della globalizzazione e della convergenza dei media - ha sottolineato Anna Alessi, presidente del Corecom Sicilia - governare bene il processo di transizione alla televisione digitale terrestre, significa esercitare uh atto di governo per uno sviluppo disciplinato del territorio dopo decenni di crescita caotica delle antenne».
È evidente che le autorità politiche e di governo locali devono fare la loro parte. Non a caso, secondo il presidente dell'Ars Guido Lo Porto, «le istituzioni siciliane si rendono conto che di fronte alle grandi novità tecnologiche applicate alle dinamiche della comunicazione, come il digitale terrestre, devono avviare una politica di adeguamento in linea con le aspettative del territorio». Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente della Regione Totò Cuffaro: «Compito delle istituzioni è di sostenere il settore per favorirne lo sviluppo», E poi la preoccupazione del governatore (la richiesta di utilizzazione per il digitale terrestre scade il 31 marzo e finora ne sono state presentate appena 15): «Mi giunge notizia che pochi hanno richiesto la concessione, credo sia necessario avere coraggio per guardare al futuro. Come governo regionale, siamo pronti a contribuire perché nella corsa ai digitale, se non primi ci si possa piazzare a metà classifica». L'assessore al Bilancio Pagano punta l'attenzione sull'opportunità di «tutelare risorse e professionalità delle realtà aziendali locali».