La Sanità siciliana

(Tratto da: "Rivista Catania medica") - Intervista al neo Assessore regionale alla Sanità, On.le Alessandro Pagano, sulla Sanità siciliana

Programmi futuri
Dal giorno successivo al mio insediamento ho subito stabilito delle priorità da seguire per recuperare il terreno perduto. Tra queste priorità ho inserito quella delle nomine dei manager, della formulazione del piano sanitario regionale, della razionalizzazione delle spese e della organizzazione sanitaria. Detto così potrebbero sembrare cose semplici, ma credetemi, che già basterebbe esaminare cosa comporta centrare questi obiettivi, per cominciare ad avere qualche dubbio sulla riuscita dell’operazione. La situazione che ho ereditato è veramente pesante ma ciò non mi scoraggia, anzi, forse mi da la forza per tenere alta la concentrazione per l’intera giornata.

Quotidianamente incontro delegazioni di amministratori, di politici, di sindacalisti e tutto ciò mi aiuta ad addentrarmi nei problemi. Sino ad ora posso ritenermi soddisfatto di come stanno procedendo le cose e la nomina dei manager nelle aziende ospedaliere e nelle USL è da ritenersi un grosso passo avanti verso il recupero del terreno perduto. Il Governo Regionale ha dato così una risposta operativa alle esigenze della collettività e se pensiamo per quanto tempo la Sanità ha aspettato questo momento, penso proprio che il risultato dato alla vicenda sia quello giusto. L’opera di questi Direttori Generali sarà fondamentale per ripristinare quella necessaria opera di normalizzazione nelle strutture e per ridare fiducia alla gente verso la Sanità siciliana. Il passo successivo sarà quello di redigere il Piano Sanitario Regionale ed anche in questo campo stiamo lavorando con puntiglio e senza soste per dare una risposta concreta alle aspettative della gente. Le difficoltà insite in questa operazione sono molteplici, ma il nostro sguardo e rivolto a smussare tutte le spigolature, che nel passato, avevano scontentato un po’ tutti. Ecco quindi che diventa importante il fattore territoriale, il fattore sociale ed anche il fattore economico. A tal fine voglio sottolineare l’aspetto della razionalizzazione della spesa e della organizzazione. Il clima di recessione economica che sta investendo la nostra Nazione, non ci consente di operare diversamente da come ci eravamo prefissati. E’ finito il tempo degli sprechi e degli inutili sperperi. Ogni azione deve essere ponderata al massimo della sua razionalità e chi deve rendersi conto della sua massima responsabilità. Non tollero situazioni che non si inquadrano in questa ottica ed a costo di crearmi dei nemici, andrò dritto per la mia strada, convinto di svolgere un ruolo determinante per le sorti di credibilità e di esistenza per l’intera nostra Isola.

La ristrutturazione della rete ospedaliera

L’obiettivo da centrare è quello dell’eliminazione dei rami secchi. Nel passato, una politica dissennata ha fatto si che sorgessero come funghi strutture mastodontiche, difficili da gestire e da amministrare. Ma questo non è il solo errore commesso. Esuberi e duplicazioni di personale, mancanza di specializzazioni, inadeguatezza nello sfruttamento dello risorse tecnologiche e tante altre cose, hanno creato una situazione di disagio e di malcontento diffuso che ha addirittura scoraggiato i ricoveri nelle strutture ospedaliere isolane. Lasciando stare il passato, adesso il nostro programma è orientato ad evitare la sovrapposizione delle strutture ed arrivare a far si che le specializzazioni diventino veramente tali. I piccoli ospedali verranno riconvertiti ove necessario, in poliambulatori funzionali, accoglienti ed in grado di curare, quando possibile senza necessariamente ricorrere al ricovero. In un regime di sana competizione, il privato ed il pubblico concorreranno ad offrire il massimo del servizio a favore della collettività. In questa ottica, anche il ruolo del "medico di famiglia" dovrà essere interpretato con spirito diverso. Compito di questo Dottore sarà quello di aiutarci a snellire l’ingolfamento dei reparti e delle corsie degli ospedali. L’ospedale non può più essere considerato una "comoda area di parcheggio". E’ chiaro che se pretendiamo di ottenere ciò, alla gente di contro, dovremo assicurare il massimo dell’assistenza. A tal proposito vorrei sottolineare come ho già dato, in tempi non sospetti, disposizione affinché ove possibile, vengano snellite le procedure amministrative e burocratiche per il rilascio dei certificati, delle pratiche, etc. L’utenza potrà al contempo prendere l’applicazione dei dettami della Legge 10 sulla trasparenza, perché la Sanità dovrà essere trasparente e dovrà dare conto dei disagi e delle segnalazioni di inefficienza. Su questo sarò inflessibile ed i Manager dovranno tenerne conto.

Disoccupazione nel mondo medico.

Quello della disoccupazione è un dramma, ormai di rilevanza mondiale, che nel sud dell’Italia assume contorni ancor più drammatici. La nostra arma credo che sia, nel campo sanitario, quella della creazione di quelle figure professionali mancanti nel territorio. La specializzazione potrà, a mio avviso, creare qualche occasione in più ed al contempo, far cogliere quel salto di qualità alla sanità siciliana, che attualmente manca. Potenzialmente, siamo una terra in grado di esprimere grandi figure professionali, bisognerà trovare il modo per sfruttare queste capacità al meglio delle possibilità offerte. Con l’aiuto delle delegazioni sindacali, degli Ordini e degli esperti che mi collaborano,cercheremo di capire come agire nell’interesse del disoccupato, della Sanità e del bilancio.