Giustizia, Pagano (Pdl): attacchi ad Alfano dimostrano interesse toghe a scontri non a soluzioni

 

 

“Al pari degli altri poteri dello Stato, anche a quello giudiziario deve essere riconosciuto massimo rispetto e considerazione: la storia della Repubblica italiana, infatti come sancito dalla nostra Carta costituzionale, è caratterizzata da un'assoluta indipendenza e autonomia che nessuno vuole scalfire.


Tuttavia, gli attacchi al ministro della Giustizia Angelino Alfano, e le polemiche di una parte della magistratura organizzata scatenate in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario, dimostrano l'incapacità di dialogo inter-istituzionale di alcuni tra i piu' influenti rappresentanti del potere giudiziario”.

Lo afferma Alessandro Pagano, membro della Commissione finanze della Camera e capogruppo per il Pdl della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza.

“L'inaugurazione del nuovo anno giudiziario” aggiunge l'esponente del Pdl “sarebbe potuta essere una preziosa occasione di sereno e pacato confronto tra potere politico e giudiziario per elaborare le necessarire soluzioni a quello che media hanno efficacemente definito la 'malagiustizia' italiana. E invece, questo appuntamento si è trasformato in un nuovo pretesto per rivolgere al ministro accuse infondate e pretestuose.” “E' molto grave” prosegue Pagano “che parte della magistratura si stia impegnando per dimostrare la propria forza e il proprio peso corporativo anziché lavorare insieme al Governo per migliorare il sistema-giustizia e garantire così ai cittadini una giustizia finalmente giusta”.

“Una parte della magistratura è infatti permeata da una assoluta visione tecnocratica, che deriva da uno sterile 'io corporativo' e da una impostazione ideologica novecentesca. Una visione distante da quella ricerca della Verità che invece dovrebbe essere l'unico obiettivo della loro missione. Questa logica utopistica, come anche ha  sottinteso il ministro Alfano in alcuni precedenti passaggi, non servirà a vincere la piaga della lentezza dei processi, né a modernizzare l'intero apparato giudiziario, né tanto meno a scongiurare il problema degli errori giudiziari, ma servirà solo ad acuire lo scontro e a rendere i cittadini sempre piu sfiduciati e delusi verso le istituzioni. Per tali ragioni non ci stancheremo mai” ha concluso il deputato del Pdl “di invocare e ricercare una riforma della giustizia il più possibile condivisa.”