La sanità siciliana era caratterizzata dalla assenza del un servizio di emergenza.

Il "118" è stato impostato sulla scorta del modello organizzativo della regione Veneto che si è dimostrato il più efficiente della Nazione. Ad esempio l'elisoccorso, in quella regione, ha una percentuale "voli impropri" (con tale termine si indica i voli che non erano necessari ad una vera emergenza) pari al 2%, contro una media europea del 25%.

Grazie al "118" è stato risolto il delicato problema dei soggetti traumatizzati e infartuati che necessitano di soccorso in tempi reali ottimizzando la risposta sanitaria nei confronti della collettività con dei costi accessibili.

Questo tipo di intervento è stato possibile attuarlo dotando l'intero territorio siciliano di una rete di autoambulanze, in grado di rispondere alle realtà territoriali della Sicilia.

Per far fronte alle esigenze operative, sono stati indetti corsi di riqualificazione per infermieri e medici e sono state indette le gare per l'affidamento del servizio di autoambulanze. Sono state attivate le centrali operative con appositi sistemi di smistamento delle chiamate, il tutto con il coinvolgimento del Volontariato.

II servizio, è stato già attivato in 4 provincie (Palermo, Catania, Messina, Caltanissetta) e sulla scorta delle indicazioni fornite, da questa prima fase dei lavori, si è potuto garantire un servizio uniforme su tutto il territorio regionale, che sia in grado di fornire risposte concrete alle esigenze della popolazione.