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Resoconto dell’intervento dell’On. Pagano sul decreto legge “droghe” n. 36/2014 nelle commissioni riunite Giustizia e Affari sociali del 9 aprile 2014

 

 

 

Alessandro PAGANO (NCD) rileva come le audizioni svolte dalle Commissioni abbiano offerto talune suggestioni le quali, tuttavia, sono rapidamente svanite, lasciando il posto ad alcune considerazioni che pongono in dubbio l'utilità stessa di molte delle audizioni svolte.


Osserva, infatti, Pag. 7come da un'attenta lettura della documentazione consegnata dagli auditi e dei resoconti stenografici delle audizioni emergano dati che non possono non essere evidenziati, giacché il compito del legislatore è anche quello di orientare le coscienze.

Ricorda come dalle audizioni, in particolare quella del Capo del Dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio, il Professor Giovanni Serpelloni, sia emerso come il principio attivo della cannabis, il THC, fino alla fine degli anni ’90 non oltrepassasse il tasso prodotto spontaneamente dalla pianta naturale, il cui limite massimo era del 2,5 per cento. La percentuale di THC rilevata nel quadriennio 2010-2013 è giunto, invece, a una media del 16,8 per cento quanto al materiale vegetale e del 26,6 per cento quanto ai derivati, con punte massime del 60,6 per cento: si tratta di circa venticinque volte il massimo della percentuale di 15 anni fa.

Sottolinea come ciò sia stato possibile grazie   alla coltivazione intensiva e a manipolazioni fito-produttive, che hanno concentrato il principio attivo e alterato le caratteristiche della pianta. E si domanda, pertanto, come sia possibile sostenere che un derivato della cannabis col 25 per cento di THC sia una droga «leggera».

Osserva   come, sempre dalle audizioni, sia emerso che nel 2011 i ricoveri ospedalieri causati da intossicazione da droga hanno fatto registrare un 16 per cento dovuto alla cannabis, a fronte di un 60 per cento da oppiacei, in prevalenza eroina. Nello stesso anno, però, i minori ricoverati perché intossicati dalla cannabis sono stati il 44,2 per cento. Il che significa che la cannabis fa male al punto da mandare in ospedale e che fa male soprattutto ai giovani, che sono coloro che ne fanno maggiore uso.

Sottolinea, inoltre, l'uso della cannabis non sia estraneo alle morti per suicidio e incidenti stradali, che costituiscono due fra le maggiori cause di morte.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, rileva come l'onorevole Pagano, evidentemente, stia estrapolando alcuni passaggi di talune audizioni che risultano compatibili con la tesi da lui legittimamente sostenuta. Ritiene, peraltro, che gli esiti delle audizioni dovrebbero essere valutati nel loro complesso.

  Alessandro PAGANO (NCD) precisa di avere citato esclusivamente dati oggettivi.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, pur non escludendo a priori di poter condividere talune delle considerazioni del collega Pagano, ricorda, tuttavia, come il mondo scientifico, per quanto possa essere emerso nel corso delle audizioni, non si sia espresso in modo univoco sulle tematiche in discussione. Ribadisce, quindi, anche nella sua qualità di relatrice per la II Commissione, la necessità di effettuare una valutazione complessiva degli esiti delle audizioni e della relativa documentazione.

  Alessandro PAGANO (NCD) ribadisce di essersi limitato a citare dati oggettivi e statistiche altamente attendibili, con l'intenzione, tra l'altro, di renderne partecipi anche i colleghi che non erano presenti alle audizioni. Ricorda, inoltre, i dati di un recente studio che dimostra come l'uso della cannabis possa incidere negativamente sul quoziente di intelligenza, soprattutto nei soggetti che ne hanno fatto un uso frequente quando erano minorenni. E si domanda se anche la citazione di questo ulteriore dato, oggettivo ed allarmante, possa essere considerata meramente demagogica. Ritiene, infine, che la legge Fini-Giovanardi abbia svolto un ruolo importante nella limitazione dei danni.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore per la II Commissione, sottolinea come la gran parte delle statistiche disponibili riguardino proprio il periodo di vigenza della legge Fini-Giovanardi e ritiene opportuno ricordare come nel decreto-legge in esame nessuna norma preveda, Pag. 8neanche indirettamente, una qualsiasi forma di liberalizzazione riferita alle sostanze stupefacenti.

  Alessandro PAGANO (NCD) ritiene comunque necessario evidenziare dati ed elementi gravi ed allarmanti che le Commissioni non dovranno assolutamente sottovalutare. Preannuncia quindi la presentazione di emendamenti da parte del proprio gruppo.

 

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