Sabato, 20 Aprile 2024


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L’Assessore Alessandro Pagano detta le linee guida alla Pubblica Istruzione

PALERMO VILLINO FLORIO

IL PROGRAMMA

Vogliamo aprire un "cantiere" per migliorare in positivo il circuito della quotidianità scolastica in Sicilia. Un "cantiere" che dovrà vedere impegnati tutti coloro che nel mondo scolastico sono coinvolti a vario titolo e verso i quali ci poniamo - come istituzione regionale - con assoluto spirito di servizio.
Infatti, i nostri obiettivi sono innanzitutto di mettere ordine nella complessa rete di attività che caratterizzano il sistema scolastico e di fornire una concreta operatività per risolvere quei problemi che condizionano negativamente la nostra quotidianità.

LA REGIONE AL SERVIZIO DELLA SCUOLA SICILIANA

Le nostre linee di intervento terranno conto di queste esigenze.
• La scuola siciliana ha bisogno di un’attenzione diversa da parte di Roma.
• La scuola siciliana deve rivoluzionare il proprio modo di stare insieme. Per risolvere i problemi è necessaria una collaborazione per aiutarsi reciprocamente.
• La scuola siciliana ha bisogno di risorse finanziarie, ottimizzando quelle che ci sono, e trovandone altre.

LA STRATEGIA

Strategie, efficienza e tempi rapidi per raggiungere risultati concreti. La nuova filosofia dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione dovrà essere caratterizzata da questi elementi perché è ciò che chiede con forza il mondo della scuola.

LA REGIONE E ROMA

Sulle scelte politiche ed amministrative che vengono compiute da Roma e che hanno effetti sul sistema siciliano, bisogna cambiare metodo. Partendo dalle nostre prerogative statutarie, rivendichiamo il diritto a concorrere nelle scelte e a difendere i bisogni di una collettività che spesso vengono distrattamente dimenticati. Da oggi in poi, sugli organici, sugli interventi nella scuola materna, sul reale fabbisogno degli insegnanti di sostegno, sulla ripartizione dei fondi per l’edilizia scolastica – tutte scelte stabilite dal Ministero – è fondamentale rilanciare il confronto con lo Stato perché tante decisioni la Regione non può più subirle. Perché alcune regioni vengono trattate in maniera differente? La Lombardia, per esempio, ha chiesto ed ottenuto venti nuove sezioni di scuola materna, la Sicilia invece, non è stata degnata neanche di una risposta pur avendo inoltrato una domanda per 45 nuove sezioni. Altro esempio. Sui ritardi nelle nomine dei supplenti, che creano un disagio sia per gli insegnanti che per gli studenti, la gestione da parte del Ministero deve tenere conto che le disfunzioni sono vissute in maniera diversa. In Sicilia, infatti, il numero dei docenti inseriti nelle graduatorie è più elevato rispetto ad altre regioni italiane del nord e la decisione del Ministero di cambiare per ben tre volte, negli ultimi tre mesi, i criteri di valutazione per gli incarichi ai supplenti non ha fatto altro che aumentare il caos. Anche nel caso degli insegnanti di sostegno, bisogna aprire una linea di colloquio con il Ministero per rispettare il reale fabbisogno degli alunni siciliani in situazione di handicap

UN NUOVO MODO DI STARE INSIEME

Tanta forza dobbiamo mettere in campo per rilanciare i rapporti con il Ministero, ma altrettanta dobbiamo sprigionarne per aggredire le innumerevoli criticità che esistono nel nostro sistema. Infatti è fondamentale creare una linea comune tra tutti i soggetti istituzionali che rappresentano la scuola (uffici periferici dello Stato, Regione, Provincia, Comune, le autonomie scolastiche).

UN TAVOLO PERMAMENTE PER RISOLVERE I PROBLEMI

Una delle questioni che più hanno pesato sulla soluzione dei problemi è stata la mancanza di sinergie e di comunicazione tra Istituzioni che lavorano nello stesso settore creando spesso un "cortocircuito" all’interno del sistema di gestione della scuola siciliana. Tutto ciò, in breve, dovrà cessare. E infatti, nel rispetto delle singole competenze, attiverò, entro ottobre, un tavolo permanente – coinvolgendo anche i sindacati - all’Assessorato alla Pubblica Istruzione per affrontare le emergenze che affliggono quotidianamente il mondo della scuola. La sfida che voglio lanciare non promette miracoli o rivoluzioni ma è legata alla concretezza della quotidianità che è l’unico criterio, utile in questa situazione, per rendere la nostra azione efficace e costruttiva. Insieme al tavolo permanente, costituiremo anche l’Osservatorio regionale per la dispersione scolastica che, in modo sistematico, andrà ad analizzare il fenomeno per capire la reale dimensione del problema in ogni provincia siciliana e quindi intervenire di conseguenza.

EDILIZIA SCOLASTICA E SICUREZZA

Così, per rimanere sul piano della concretezza, l’esigenza più sentita è costituita dalla sicurezza degli edifici scolastici. In Sicilia abbiamo 1187 istituzioni pubbliche distribuiti in quasi 5000 plessi di cui 3500 circa di proprietà regionale. In questa materia, la Regione esercita un ruolo di programmazione, coordinamento e vigilanza anche se la fase operativa è di competenza di Comuni e Province. Un ruolo nel quale la Regione è assolutamente carente. Dall’adeguamento degli edifici alla normativa vigente, all’insufficienza di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, alla scarsa disponibilità di strutture idonee: lo stato in cui versa l’edilizia scolastica suscita forti preoccupazioni ed è su questo settore che dobbiamo investire. Uno dei primi provvedimenti che ho firmato, riguarda l’avvio della procedura per la creazione dell’Anagrafe regionale dell’edilizia scolastica - che consentirà un censimento reale di tutti gli interventi – ed ho fissato, per l’inizio di ottobre, la prima conferenza di servizio con i Presidenti delle nove province siciliane, l’Anci, il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale e i dirigenti del CSA. Un altro problema è legato ai fondi perché quelli finora assegnati dallo Stato e dal bilancio regionale non consentono di esaurire le richieste che ammontano a circa 1.200 milioni di euro, delle quali fino ad oggi è stato possibile soddisfare non più del 20%. Bisognerà ricercare ed ottenere, sia tramite lo Stato che attraverso la Comunità Europea, nuove entrate dando priorità agli Istituti costruiti nelle zone ad alto rischio sismico. Anche per quanto riguarda il bilancio prospetteremo al Governo regionale l’urgenza di attivare le risorse dell’articolo 38 (circa 73 milioni di euro) e dei fondi ex Gescal (35 milioni di euro).

TASK FORCE PER L’UNA TANTUM

La vicenda si divide in due parti. Da un lato c’è tutto il pregresso per il quale – inutile prenderci in giro – il problema è diventato solo organizzativo dopo che si è commesso l’errore di non prevedere, nella legge e nel regolamento, il decentramento dell’istruttoria ad enti locali e scuole che già erogano misure simili (come le borse di studio) per la medesima utenza. Attualmente ci sono circa 200 mila pratiche che devono essere ancora definite e che finora sono rimaste sospese. La soluzione è di creare immediatamente una task force straordinaria che dovrà, entro la fine dell’anno, chiudere la vicenda. Altra questione, invece, riguarda l’ordinaria gestione dell’una tantum. E questa è anche l’occasione di applicare il principio della piena e funzionale collaborazione tra uffici che dipendono da istituzioni diverse ma che hanno l’obiettivo comune di favorire la piena fruizione del diritto allo studio per tutti gli alunni. Cogliendo il disagio degli operatori, ho già incontrato i rappresentanti delle associazioni del personale amministrativo e dirigenziale delle scuole per definire il percorso per il prossimo anno.

BUONO SCUOLA

Se è vero che uno degli obiettivi dell’azione del Governo regionale è quello di rilanciare il progetto di un’offerta formativa di qualità da parte degli istituti paritari, è altrettanto vero che dobbiamo potenziare il controllo. In altre parole significa costruire un meccanismo in grado di verificare che le scuole paritarie rispettino realmente la normativa e, allo stesso, controllare che non cessi il possesso dei requisiti dichiarati. L’ufficio ispettivo, previsto dalla normativa regionale, non è stato mai attivato. Nei prossimi giorni, con il Dirigente Generale del Dipartimento della Pubblica Istruzione, definirò l’istituzione del servizio che si avvarrà anche di ispettori statali. Chiederò al Ministero e al Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, che ha già dimostrato grande sensibilità, di adeguare l’organico alle esigenze della Regione.


AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DOCENTE

E’ un’altra scommessa da vincere. Dobbiamo dare risposte, assieme allo Stato, al personale docente siciliano che, da anni, chiede occasioni sempre più frequenti per il proprio aggiornamento. Oggi i docenti sono spesso costretti a ricorrere a forme di "auto aggiornamento" che, seppure meritevoli dal punto di vista individuale, non rientrano in una prospettiva di sistema. In questo senso, ho deciso che l’Istituto di Ricerca Regionale Educativa (I.R.R.E.) sarà lo strumento per offrire i corsi d’aggiornamento al personale docente su alcune problematiche che il tavolo permanente individuerà nel corso dell’anno.

LE RISORSE

Un’altra sfida, che ci vedrà impegnati nei prossimi due anni, è quella di utilizzare al meglio le nostre risorse e di reperire, attraverso una forte azione politica, nuovi fondi da parte dello Stato e della Comunità Europea. Il mio staff sta studiando come utilizzare al meglio le misure del POR. E’ infatti possibile individuare interventi integrativi a quelli già esistenti per rendere più funzionale la risposta al mondo della scuola. Per esempio, è stata inoltrata una proposta al Dipartimento della Programmazione per trovare nuovi finanziamenti destinati all’edilizia scolastica (misura 5.02, asse città). Stesso discorso per le misure della dispersione scolastica e della formazione continua. Anche nei confronti dello Stato, e in particolare nei fondi di ripartizione per gli edifici scolastici, chiederemo di aumentare le risorse perché la Sicilia ne ha bisogno e non può essere penalizzata da scelte che privilegiano le aree forti del Paese. Un altro impegno è quello di garantire al sistema il trasferimento di risorse regionali nei tempi adeguati alle esigenze di spesa che reclama il mondo della scuola.

On. Alessandro Pagano
Assessore Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali e alla Pubblica Istruzione

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