Giovedì, 23 Gennaio 2025


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Certificazione qualità, centri di eccellenza, fondazioni, sperimentazioni gestionali: convergenze parallele?

"Certificazione qualità, centri di eccellenza, fondazioni, sperimentazioni gestionali: convergenze parallele?"

(Convegno organizzato da: Azienda di Rilievo Nazionale di Alta Specializzazione "Civico" di Palermo)

Fra gli intervenuti: Carlo Marcelletti (Direttore Cardiochirurgia Pediatrica Osp. Civico); Angelo Aliquò (Project Manager Centro di Eccellenza Materno Infantile); Altri.

Sintesi dell’intervento dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale al Bilancio e Finanze

Obiettivo dell’Intervento: I Centri di Eccellenza se integrati con il sistema sanitario regionale sono capaci di offrire prestazioni di elevata qualità e sperimentare modelli organizzativi che migliorano la gestione delle risorse.

1. Il Paese che ha vissuto sopra le proprie possibilità

Oggi siamo costretti a prendere atto che il nostro Paese ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, ne sono esempio i recenti fatti che hanno investito la finanza nazionale (i casi parmalat e cirio, la crisi di alcune aziende calcistiche, il dibattito sulle pensioni).

Anche il sistema sanitario ha vissuto sopra le proprie possibilità. Si ricordi ad, esempio che la riforma del sistema sanitario del 1978 (legge 833) in perfetta coerenza con il momento politico dell’epoca intese elargire risorse a profusione. Il motto era "Tutto a tutti!"

La sanità così intesa (nella sua accezione di puro assistenzialismo), ha provocato la scarsa attenzione alla efficienza e nei casi più eclatanti ha consentito scelte basate sulla non razionalità.

Soltanto negli anni 90 è stato avviato il percorso di rinnovamento del sistema, meglio conosciuto come "aziendalizzazione", che non voluto significare trasformare in azienda le strutture sanitarie, ma gestire ospedali e altre strutture sanitarie con logiche manageriali, basate su criteri di efficacia efficienza ed economicità.

Purtroppo ancora oggi dobbiamo assistere alla sussistenza di ultime sacche fisiologiche di situazioni dove la sanità è considerata puro assistenzialismo, ma il problema è meramente culturale.

La Regione ha già avviato un dialogo costruttivo tra decisori politici, comunità scientifica e aziende sanitarie, per affrontare in maniera coerente e sinergica la sfida della qualità dell’assistenza erogata e del migliore allocazione delle risorse in ambito sanitario. Ma il successo delle iniziative dipende da alcuni presupposti, così come già esplicitato nel programma del DPEF 2003/2006:

2. Formazione permanente di elevato contenuto e Ricerca

I centri di eccellenza devono essere utilizzati anche per lo sviluppo di iniziative di potenziamento delle risorse umane in termini di formazione permanente degli operatori. L’esperienza maturata dalla Regione con la creazione dell’Istituto Mediterraneo per i Trapianti le Terapia ad Alta specializzazione (ISMETT) impone l’attivazione di tutti i meccanismi previsti da accordi di programma, contratti e convenzioni in ordine alla condivisione delle innovazioni tecnologiche, scoperte scientifiche e tutti i frutti derivanti dalla ricerca scientifica.

Occorre quindi stabilizzare un collegamento con il mondo universitario attraverso l’attivazione di programmi di ricerca comuni e il potenziamento della formazione del personale (medici, infermieri etc.).

3. Integrazione con il sistema sanitario regionale

Bisognerà integrare i predetti centri con l’intero sistema sanitario regionale potenziando e consolidando l’interscambio di esperienze cliniche e gestionali, di risorse umane e tecnologiche. Tali strutture sono create per il raggiungimento della piena efficienza gestionale e efficacia clinica attraverso la sperimentazione e per il successivo travaso sul territorio.

Operando in tal senso l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, il miglioramento degli esiti clinici (degli outcomes) non sarà più un miraggio.

4. Internazionalizzazione della sanità siciliana ed autofinanziamento

Tali strutture devono contribuire in una prima fase a ridurre il numero dei pazienti che sono costretti a ricorre alle strutture sanitarie di altre regioni, successivamente, attraverso la creazione di una rete per le alte specialità, occorre promuovere il processo di internazionalizzazione della sanità siciliana volta, anche, ad acquisire i pazienti provenienti dal bacino del mediterraneo.

5. Sviluppo delle cultura civica delle comunità

I Centri di eccellenza, ciascuno secondo le proprie competenze cliniche, dovranno programmare la propria attività anche in funzione della promozione del senso civico in ambito sanitario, con progetti di formazione/informazione in scuole, associazioni, parrocchie, comunità ed altri ancora su i temi più strategici, quali, ad esempio, promozione della donazione degli organi, donazione sangue ed altri ancora.

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