

Il digitale e il territorio: le potenzialità del digitale terrestre in Sicilia
Martedì 23 Marzo 2004 09:34
Il digitale e il territorio: le potenzialità del digitale terrestre in Sicilia
(Convegno organizzato da: CORECOM Sicilia)
Fra gli intervenuti: On. Maurizio Gasparri (Ministro delle Telecomunicazioni); Dr. Giancarlo Innocenzi (Sottosegretario Ministero Comunicazioni); Dr. Stefano Ciccotti (Raiway); Dr. Federico Di Chio (Mediaset); Dr. Andrea Melodia (RAI); Dr. Marco Rossignoli (Aeranti Corallo); Dr. Giovanni Pepi (TGS); Dr. Mario Ciancio (Antenna Sicilia); Dr. Anna Alessi (Presidente Corecom Sicilia).
Sintesi della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale al Bilancio e Finanze.
- Il tema affrontato in questa doppia sessione di lavoro ci riporta indietro di quasi 30 anni, quando la nascita delle prime tv private determinò una vera e propria rivoluzione nel costume del nostro Paese sino ad allora adagiato sulla gestione monopolista del settore radiotelevisivo da parte del servizio pubblico.
- Si trattò allora di un lento, progressivo e radicale cambiamento completato con l'intervento legislativo di regolamentazione del settore che produsse parte della normativa ancora in vigore.
- Tutti ci accorgemmo che sì trattava di un passaggio epocale in direzione di una maggiore libertà d’espressione di una crescita omogenea nel territorio nazionale di offerta dì occupazione e di nuove figure professionali che in breve tempo ha determinalo la creazione di una vera e propria cultura basata sull’immagine.
- Una rivoluzione dicevo prima, ma niente tuttavia a confronto con ciò che potrebbe determinarsi,
sia sotto il profilo sociale che economico, con il processo di trasformazione del settore televisivo digitale
che è l'oggetto di questo incontro. - Oggi, in un'epoca m cui non è più in dubbio la necessità di creare pluralismo, ci si trova davanti ad un'altra e ben più radicale rivoluzione che è figlia non già di un ideale forte quale la libertà d’espressione ma di un processo tecnologico inarrestabile che porterà gli operatori del settore a ridisegnare piani aziendali e strategie e soprattutto i prodotti da immettere sul mercato e contestualmente noi utenti a utilizzare il televisore in maniera diversa.
- Non è questa la sede per esprimere opinioni a sostegno o contrarie, seppure è a tutti ben chiaro che mai potrà essere raggiunta quella unanimità di consenso di fine anni '70. Credo sia opportuno però chiederci come tutelare il principio di pluralismo che abbiamo ereditato da quell’epoca, come fare sopravvivere lo spirito che ancora oggi continua ad animare chi ha investito tempo, risorse e professionalità nelle comunità locali per contribuire allo sviluppo di ogni parte d'Italia, come consentire, in un regime di concorrenza che sarà spietato, che continuino ad esistere con pari dignità realtà aziendali radicate nelle nostre città , da nord a sud.
- Da tempo abbiamo ormai capito che la globalizzazione deve sposarsi con il concetto di locale se non si vuole annullare l’identità delle periferie che persino nélla grande Europa, risulta essere motore dello sviluppo socio-economico.
Soltanto attraverso questi principi di cautela il progresso, che oggi come in ogni epoca prende le sembianza di tecnologia avanzata, non ci farà paura ma potrà realmente divenire opportunità di crescita.