Le Leggende del Sud

(Manifestazione organizzata da: Il Circolo Giovani di Caltanissetta; Assessorato Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione)

Sintesi della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e alla Pubblica Istruzione

La Sicilia tra mito e leggenda, tra fantasia e realtà, con la sua capacità di fare sognare e di catturare l’animo di chi si accinge a scoprirla, è la protagonista assoluta di uno spettacolo che nasce proprio per raccontarne i valori ed i mille contrasti.

• Una terra in cui pregi e difetti diventano un tutt’uno, in cui tutti, anche "lo scemo del paese" come Giufà hanno qualcosa da insegnare.

Giufà che agli occhi della gente è solo un "fesso" diventa, invece, l’uomo consapevole della vacuità della vecchia nobiltà, quasi diventasse un’artista, un poeta, animo sensibile in grado di cogliere il buono e il cattivo del proprio tempo prima della gente comune e che proprio per questa malinconica superiorità viene emarginato dalla società.

• "Nasci u’ suli" rappresenta l’invocazione al sole dei contadini, che nel sole vedevano la forza della natura, la risorsa della loro terra, il calore che dà forza ai campi, che non vengono intesi come fonte di guadagno ma di vita, di nutrimento.
• E nella fantasia dei siciliani anche la luna diventa un dono di una fata che la regala alle famiglie per illuminare, nella notte, le culle dei loro bambini, il tesoro più grande che un uomo possa desiderare.

I siciliani con le loro tradizioni e i loro valori saldi, profondamente radicati nella loro secolare cultura sono capaci di dare importanza a ciò che altri mettono in secondo piano.

• In Sicilia chiunque è potenzialmente in grado di scoprire qualcosa e di dare un proprio significato alle cose.
• E questo deriva proprio dal gusto della semplicità della vita come nella canzone "A Fami".

Due genitori che hanno il pane "misuratu" e "quattro favi", ma nel volto del loro bambino e nel valore della famiglia si sentono i più felici del mondo.

Anche la passione di "Colapesce" che regge una delle colonne della Sicilia e si immola per salvarla dalle acque diviene simbolo del sentimento di profondo amore che ogni siciliano ha per la propria terra e dello spirito di sacrificio che è fortemente radicato in chi nasce e respira l’aria della Sicilia.

• Il senso del rispetto per il sacro, la misticità e la profonda riverenza che fanno parte della nostra cultura religiosa emergono ne "Il monaco delle arance", la storia di un fraticello che non aveva abilità nel canto o nelle arti come gli altri frati del convento ma che riuscì a far ridere con i suoi giochi (l’unica cosa che i genitori avevano potuto insegnargli ) il Gesù Bambino e che ottenne come dono dalla Madonna il privilegio di poterlo tenere in braccio.

Ancora oggi "quando c’è vento nei paesi del Sud" è possibile respirare tutto questo e sentire riecheggiare le voci dei tanti protagonisti di una terra che ha in sé una ricchezza profonda e la cui forza è data dal saper dare il giusto valore ai "vecchi", depositari di tutti questi profondi significati, e ai giovani, che consapevoli delle proprie radici avranno tra le mani un futuro tutto da costruire.

In conclusione, serata intelligente e allegra che coinvolge tantissimi giovani in maniera divertente proponendo i nostri valori di sempre per costruire una Società migliore.