I tempi per il museo civico
Sabato 02 Ottobre 2004 11:22
(Tratto da "La Sicilia") - Castello Ursino. L’assessore regionale ai Beni Culturali si è impegnato a snellire la burocrazia e a integrare i fondi mancanti
II neo assessore regionale ai Beni culturali Alessandro Pagano esordisce a Catania con un impegno preciso sui tempi della riapertura, graduale, del museo civico di Castello Ursino. «Un bene di grande valore che non può essere ulteriormente sottratto alla fruizione collettiva». Così, ieri, in una conferenza dei servizi con tutte le istituzioni e gli enti coinvolti – a partire dal Comune e dalla sovrintendenza – l’assessore Pagano ha rinnovato il proprio impegno a scardinare i tempi lunghi, e immotivati, della burocrazia.
È il caso per esempio, della cabina Enel che serve buona parte della città, cabina interrata nello slargo di piazza Federico di Svevia, dal lato dell'ingresso posteriore del castello. E' a causa di questo manufatto che i lavori di recupero delle mura cinquecentesche di Carlo V hanno subito uno stop e che l'intervento di sistemazione della piazza non è ancora cominciato, L'Enel riteneva indispensabili 60 giorni di tempo per attivare le nuove cabine, dopo lo spostamento di quella storica. Un tempo dettato dalla burocrazia, non dalle esigenze tecniche. «Una questione risolta, grazie a un forte imput politico», sostiene soddisfatto l'assessore Pagano che annuncia le tappe della restituzione alla città del museo civico di castello Ursino, di fatto chiuso al pubblico da oltre 35 anni.
Va detto, innanzitutto, che il consulente del Comune prof. Spinosa, cui è stato affidato il compito di decidere i criteri dell'allestimento museale, ha convenuto con la sovrintendenza di Catania che l'esposizione avverrà per collezioni. A differenza dell'ordinamento Libertini – in cui i pezzi erano esposti per tipologia e cronologia, a prescindere dalle collezioni e dai siti da cui provenivano - si è convenuto adesso che le collezioni vanno esposte in quanto tali perché sono testimonianza storica del collezionismo di grande prestigio internazionale che Catania seppe esprimere a partire dal Settecento con il principe Biscari e i Benedettini. Comune e sovrintendenza, dunque, hanno stabilito come verranno esposti i beni del museo civico. Al piano terra le collezioni Biscari e dei Benedettini, cioè i pezzi archeologici, le ceramiche, ma anche i marmi e le statue che sono pesanti e difficili da spostare e la cui esposizione lascia libera la vista e il godimento delle architetture del castello. Al primo livello, cioè nel salone dei Paramenti, verranno esposti i quadri della collezione Finocchiaro, anch'essa settecentesca; al secondo livello saranno ubicati gli uffici per il funzionamento del castello e un grande deposito/studio dove - come nei grandi musei contemporanei i ricercatori potranno studiare e lavorare su pezzi importanti, da di «seconda scelta». Infine, all'ultimo livello, saranno esposte le collezioni dell'Ottocento e i pezzi relativi alle arti applicate e decorative. Tutti gli spazi del castello, dunque, saranno usati a fini museali. Cade, dunque, l'ipotesi dell'allora assessore comunale Fiumefreddo che all'ultimo piano, prevedeva un punto ristoro, un centro vendita e un'area per mostre temporanee. Solo adesso che questa scelta è stata fatta è stato chiaro di quali interventi di sicurezza - scale, uscite, sistemi elettrici - e di quali servizi la struttura necessita. Solo adesso, dunque, si possono ipotizzare tempi e costi per ultimare i lavori di recupero, A questo proposito l'assessore Pagano si è impegnato a trovare insieme al Comune i fondi necessari. Si tratta di cifre limitate, probabilmente intorno ai 200/300 mila euro. Una delle maggiori voci di spesa, lo spostamento della cabina Enel - costo previsto sopra i 130 mila euro - sarà sostenuto dallo stesso ente che sarà, dunque, sponsor del museo civico e del «grande evento internazionale» che Regione e Comune pensano per la riapertura.
E qui si pone la questione dei tempi. L'assessore Pagano assicura che le strutture saranno ultimate entro Natale. Subito dopo, «in tempi brevissimi», dovrebbe essere approntato e aperto al pubblico il piano terra con le collezioni Biscari e Benedettini. L'esposizione delle altre collezioni sarà graduale in base ai tempi necessari per un lavoro scientificamente corretto. Le amministrazioni, con molto ottimismo, sperano che si possano vedere in primavera. Una cosa, comunque, è certa: la riapertura del museo civico sarà parziale e graduale. Infine, un accordo è stato trovato anche per il personale: 15/20 persone, impiegati comunali, che saranno destinati a questo compito, in particolare nella fase dell'inaugurazione che richiederà una maggiore presenza di personale. Un'ultima nota. L'esterno. Lo scavo delle mura è ultimato, dopo la rimozione della cabina Enel, si provvederà alla risistemazione e alla recinzione dell'area.
Pinella Leocata