Giovedì, 13 Febbraio 2025


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Tarderà l’una tantum agli studenti

(Tratto da "La Sicilia - Pianeta scuola") - L’assessore Pagano: "Il sussidio per i meno abbienti potrà essere pagato solo dopo l’esame delle 220 mila istanze presentate"

Palermo - Sono 220 mila le istanze avanzate per ottenere il pagamento "dell’una tantum" sussidio destinato agli studenti disagiati delle scuole pubbliche che ancora giacciono negli uffici regionali. Va un po’ meglio l’organizzazione del buono scuola, analogo aiuto, destinato agli alunni delle scuole private.
"Non intendiamo sottrarci al confronto con le difficoltà legate al buono scuola e all'«una tantum» che per noi rappresentano il problema".

Con queste parole il neo assessore ai Beni culturali e alla Pubblica istruzione, Alessandro Pagano, ha voluto mettere in chiaro, nel corso della sua prima conferenza stampa sul mondo della scuola, la volontà dell'assessorato di dirimere la spinosa questione. Individuata la radice del male si è aperto uno spiraglio per la soluzione. "L'errore - ha spiegato Pagano - è stato quello di non prevedere, nel regolamento, il decentramento ad enti locali e scuole, che già sono impegnate nell'erogazione di misure simili. La Regione ha peccato di inesperienza accentrando l'espletamento delle pratiche, che da un centinaio per ogni scuola diventano migliaia nell'ufficio speciale della Regione. La soluzione per il futuro è quella di costruire una piena collaborazione con il personale amministrativo e dirigenziale delle scuole, così da definire il percorso già a partire l'anno prossimo. Tutto ciò, naturalmente, ha un costo che abbiamo già negoziato per linee generali e a cui si dovrà fare fronte". Altra faccenda è l'immediato. Per evadere le 220 mila pratiche, per contenere le quali occorrono 52 armadi metallici, sarà istituita una task force straordinaria che, entro la fine dell'anno, dovrà chiudere la vicenda, È previsto il ricorso agli lsu e a tutti i lavoratori disponibili per classificare le pratiche relative ad ogni provincia e ad ogni scuola. L’impegno assunto da Pagano è quello di ultimare il lavoro organizzativo entro dicembre, per poi avviare le procedure di pagamento.
Meno caotica la vicenda del buono scuola per cui le complicazioni sono di natura ispettiva. "Aumenteremo – ha aggiunto il neo assessore – il numero degli ispettori e i controlli per verificare che le scuole paritarie rispettino la normativa e che non cessi il possesso dei requisiti dichiarati. Nei prossimi giorni definirò, con il dirigente generale del Dipartimento Pubblica istruzione Marco Lo Franco, l'istituzione del servizio che si avvarrà anche di ispettori statali. Chiederò al ministero e al dirigente dell’ufficio scolastico regionale di adeguare l'organico alle esigenze della Regione".
Guardando al futuro Pagano ha illustrato le linee d'intervento sul settore della scuola: un rinnovato rapporto con le istituzioni romane, maggiori risorse finanziarie per l'edilizia scolastica, il potenziamento degli organici e del personale di sostegno.
Il nuovo responsabile della Pubblica istruzione in Sicilia ha insistito sulla necessità di rendere più efficace la comunicazione con il Ministero: "La Lombardia ha chiesto 29 sezioni per la scuola materna e le ha ottenute tutte, la Sicilia ne aveva sollecitato 45 e il risultato è stato nemmeno una".
Fra i rimedi promossi dall'assessorato, l'istituzione di un tavolo permanente, che coinvolga anche i sindacati, per affrontare le emergenze che afliggono ogni giorno il mondo della scuola.
Inoltre, è prevista l'attivazione di un Osservatorio regionale per la dispersione scolastica con il compito di analizzare, in modo sistematico, il fenomeno e la sua reale entità.
Fra gli altri temi affrontati da Pagano, l'aggiornamento del personale docente, spesso lasciato all'iniziativa personale degli insegnanti, e la sicurezza sull'edilizia scolastica, una delle esigenze più sentite dalla scuola siciliana.
In Sicilia si trovano 1187 istituzioni pubbliche, distribuite su 5 mila plessi di cui 3 mila e 500 di proprietà regionale. "Uno dei primi provvedimenti che ho firmato - ha ricordato Pagano – riguarda l'avvio della procedura per la creazione dell’Anagrafe regionale dell'edilizia scolastica, un'iniziativa che consentirà un censimento reale di tutti gli interventi".
I primi di ottobre è previsto un incontro con i Presidenti delle province regionali, l’Anci, il direttore dell'Ufficio scolastico regionale e i dirigenti del Csa.
Un'altra nota dolente dell'edilizia scolastica è rappresentata dai fondi. A fronte dei circa 1200 milioni di euro necessari i trasferimenti regionali e statali riescono appena a coprire il 20 per cento.

Maria Modica

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