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Spesa sanitaria, il buco è di 940 mln

(Tratto da: "Gazzetta del Sud") - Pronto un piano di tagli dall'agricoltura al turismo. Insorgono le opposizioni: sperperi in modo incontrollato. Regione: l'assessore alle finanze Pagano denuncia la voragine nei conti e investe il governo perchè si corra ai ripari

PALERMO - Buco di 940 milioni di euro nel bilancio regionale per l'eccessiva spesa sanitaria. L'allarme è stato dato ieri dall'assessore regionale alle Finanze Alessandro Pagano che ha preannuncialo un'equivalente manovra correttiva nella prossima riunione della giunta di governo. Pagano ha spiegato che la manovra si articolerà attraverso il blocco immediato, in tutti i settori, delle disponibilità dei capitoli di spesa corrente, pari a 220 milioni di euro, e la riduzione, per 720 milioni degli stanziamenti prefissati per legge.

«Ovviamente - ha spiegato - il blocco riguarda quei capitoli che non sono condizionati da fattori di rigidità (ad esempio spese fisse e obbligatorie)». Ed ha ricordato che l'assessore alle Finanze può proporre questo tipo di intervento in base all'articolo 27 della legge regionale 23/2002 con il quale si stabilisce che, dopo l'autorizzazione del Governo, si può procedere direttamente in via amministrativa. Per gli altri tagli, pari a 720 milioni di euro, Pagano ha detto: «Sottoporremo un piano che investe tutte !e amministrazioni regionali. Dall'Agricoltura al Turismo. I tagli partiranno dalle spese di funzionamento della Regione e, in percentuale, coinvolgeranno tutti gli altri settori. Naturalmente, per fare ciò è necessaria una convergenza politica forte da parte dell'intera maggioranza che, compatta, deve sostenere l'emergenza finanziaria». In merito alla situazione finanziaria della Regione, ha ricordato che nel 2003 le spese complessive, in termini di competenza, impegnate dall' amministrazione regionale si sono attestate a 17.672.829.106 miliardi di euro con un incremento del 19,72 % rispetto all'esercizio 2002. Senza l'impatto del maggior onere nel settore sanitario, le spese correnti sarebbero aumentate soltanto di un + 0.98%. Le spese in conto capitale hanno visto una crescita del 60.50% raggiungendo i 3.819.826.557 miliardi di euro, «circostanza che denota - ha sottolineato Pagano - una vigorosa accelerazione nell'attivazione degli investimenti pubblici regionali con impatti positivi sul ciclo economico". «Eppure - ha proseguito Pagano - nonostante la crescita delle entrate tributarie sia avvenuta negli ultimi due anni ad un ritmo assai rapido e le azioni correttive adottate dal Governo sul fronte della spesa abbiano generato, nell'anno 2002, un risultato positivo in termini di risparmio pubblico (+ 365.854 milioni di euro), nell'esercizio 2003 non si è riusciti ad evitare un deterioramento significativo del saldo tra entrate ed uscite, di parte corrente, a causa delle criticità persistenti nel controllo della spesa sanitària che impegna il bilancio regionale per il 55.13% sul totale delle proprie disponibilità». In dettaglio, la voce della maggiore variazione sanitaria di +1.345.808.543 miliardi nel 2003 comprende gli 809 milioni di euro per la copertura dei disavanzi del 2001 e del 2002, 291 milioni per l'integrazione del Fondo sanitario nazionale degli anni precedenti, 124 milioni per la quota del Fondo sanitario regionale ed altre poste minori. Il buco è ancora più ampio, secondo Pagano, perché sono mancati gli introiti derivati dal pedaggio nei musei e si è paralizzato il percorso riguardante la dismissione degli enti economici». «L'assessore Pagano – ha rilevato il capogruppo dei Ds all'Ars Lillo Speziale - scopre il giorno dopo la conclusione della tornata elettorale, che il suo governo è stato un fallimento e che nelle casse della Regione c'è un buco da 940 milioni di euro, dovuto in gran parte alla spesa sanitaria. Quindi Pagano chiede, allo stesso governo che in questi tre anni ha creato una voragine finanziaria senza aver favorito alcun processo di sviluppo, di dar vita ad una manovra correttiva. L'unica possibilità per mettere ordine ai conti della Regione è che l'ass. Pagano e il governo regionale prendano atto dei loro disastri politici e finanziari e si mettano da parte». «Le ultime dichiarazioni dell'assessore regionale al Bilancio dimostrano ancora una volta che la campagna elettorale della coalizione di centrodestra è stata condotta con una logica che ha raggirato gli elettori siciliani». «Si vogliono fare pagare ai cittadini siciliani, attraverso nuovi tagli alle spese sociali e con un incattivimento ormai tipico di questo governo contro la sanità pubblica - ha incalzato il capogruppo dei Ds all'Ars Francesco Forgione - i costi di una campagna elettorale per la quale da oltre un anno si sperperano risorse in modo clientelare e fuori controllo».

m.c.

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