«La rinascita della Fiera centro sicula può avvenire soltanto con i privati»
Mercoledì 19 Maggio 2004 17:28
(Tratto da "La Sicilia") - Lettere in redazione - Dall’on. Alessandro Pagano riceviamo:
«Ho visitato la Fiera di maggio e, con mio grande piacere, ho potuto constatare che pullulava di visitatori. C'è voluto lo slancio di un privato per far tornare in vita una manifestazione che, da diversi anni, era caduta nel dimenticatoio. Se da una parte dobbiamo plaudire all'iniziativa di un imprenditore che ha riproposto un appuntamento così atteso alla "Med Fiera Centro Sicula" in contrada Favarella; dall'altra non possiamo non denunciare che la grande struttura fieristica provinciale di contrada Calderaio è inutilizzata e abbandonata a se stessa.
Un esempio lampante di spreco di denaro pubblico, peraltro sottolineato nelle cronache dei giornali da alcune lettere dei cittadini. Su questo argomento, e lo diciamo con rispetto e senza nessuna vena polemica, colpisce la posizione dell'assessore allo sviluppo economico della Provincia regionale di Caltanissetta Santamaria, il quale ha annunciato che presto la vecchia Fiera Centro Sicula tornerà in contrada Calderaio, ci troveremmo così nella ingombrante situazione di avere un'altra Fiera: da zero a due e con quali prospettive viste le passate esperienze? Mi domandavo allora, perché non affidare la gestione di un'unica fiera di maggio ai privati affidandogli contrada Calderaro? Numeri alla mano, infatti, l'iniziativa privata, in qualsiasi settore si è sempre rivelata più concreta oltre che più vantaggiosa di quella pubblica e, inoltre, consentirebbe anche un notevole risparmio da parte dell'amministrazione provinciale. Rinasca, dunque, la Fiera Centro Sicula ma facciamola organizzare a quegli imprenditori che hanno voglia di rischiare e di confrontarsi con il mercato. Di ciò se ne gioverebbero tutti, a partire dalla Provincia che non sprecherebbe risorse pubbliche e che potrebbe utilizzare i propri fondi per altre iniziative. Inoltre gli stessi privati adeguatamente supportati, avrebbero la possibilità di creare vera ricchezza nel territorio. I padiglioni di contrada Calderaro, quindi, vanno si recuperati al più presto dall'incuria e dal degrado in cui versano attualmente, ma solo se gli stessi verranno affidati a privati coraggiosi, competenti e capaci di generare vero sviluppo per la nostra comunità , altrimenti assisteremo all'ennesimo baraccone pubblico capace di produrre solo inefficienze e sprechi di denaro».