Venerdì, 29 Marzo 2024


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Precari, buco da 52 milioni allarme deficit alla Regione

(Tratto da "La Repubblica") - L’Assessore Pagano: "Con queste cifre no a nuove assunzioni".

Il buco nero è la sanità. Ma le nuove stime dell'assessorato al Bilancio il 2004 scoprono un inatteso disavanzo dei conti pubblici siciliani proprio nel comparto finito nell’occhio del ciclone negli ultimi giorni: quello del precariato. Il dato, che sarà portato dall'assessore Alessandro Pagano nella prossima giunta a supporto del suo deciso "no" all'assunzione a tempo di circa trecento disoccupali nel bacino di "Artevita", dice che a fine anno la Regione registrerà un deficit di 52 milioni di euro nella gestione dei precari.

È la novità destinata a mettere una pietra tombale sulla proposta dell'assessore ai Beni culturali Fabio Granata, finalizzala all'apertura di 40 nuovi siti utilizzando centinaia di disoccupati. «Le proiezioni dopo il primo trimestre ci fanno prevedere una spesa aggiuntiva pari a 52 milioni di euro rispetto agli stanziamenti per i lavoratori a tempo» spiega Pagano. «Il costo lievita a causa della stabilizzazione di circa 12 mila lavoratori e dell'aumento delle spese fisse. La tabella, già pronta per essere portata in giunta, prevede uno sforamento di bilancio di 27 milioni di euro pari circa a 30 mila lavoratori socialmente utili a carico della Regione, di 17 milioni per i 40 mila forestali (tra stabilizzati e stagionali) di 6 milioni per circa 2 mila cosiddetti Resais.
Sono lavoratori che volentieri vorremmo dirottare sul privato, ma che non hanno alcuna intenzione di lasciare le sponde del precariato — ragiona l'assessore al Bilancio — forse perché qualcuno alimenta false aspettative».
Ancora ieri alcuni ex Spatafora ex Miraglia hanno tentato di occupare i locali dell'assessorato. Non rinunciano alla prospettiva dell'ingresso nella società mista regionale. «Se i miei colleghi riproporranno il progetto in giunta — spiega Pagano — io ribadirò le mie ragioni, supportate da queste cifre. Dire no è nell'interesse degli stessi disoccupati: non ha senso fare un contralto semestrale che la Regione non è in grado di onorare per mancanza di fondi».
I soldi non ci sono per gli aspiranti precari come pure sono diventati insufficienti per l'esercito dei forestali già a carico della Regione, stando ai dati del Bilancio.
Proprio ieri Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato una mobilitazione (sit-in il 19 aprile davanti le prefetture, il 28 davanti l'Ars) per mettere al centro dell'agenda politica la «vertenza forestali». Chiedono il recepimento del contratto di categoria, il riordino del sistema forestale e un adeguamento del salario. Una mobilitazione definita «strumentale» dall'assessore all'Agricoltura Giuseppe Castiglione. "Ho l'impressione che i sindacati siano più interessati alla creazione di nuovo precariato che non allo sviluppo della forestazione in Sicilia" è la sua replica, che riprende la linea di Forza Italia sul rigore nei conti.
"Appronteremo i 4 milioni di euro l'anno necessari per l'adeguamento dei salari al nuovo contratto—aggiunge il vice presidente — ma per il settore forestale l'amministrazione ogni anno spende ben 220 milioni".
Ma la bomba a orologeria del precariato, ormai piazzata sotto le finestre degli assessorati regionali, è solo un capitolo del più vasto buco di bilancio che l'assessore Pagano attesta sui 1.200 milioni di euro. «La situazione finanziaria della Regione non è stata mai cosi grave — è il commento del capogruppo della Margherita all'Ars, Giovanni Barbagallo — Tra le regioni meridionali la Sicilia guida la graduatoria di quelle più indebitate». «Il disastro è ben peggiore di quanto si vuoi far credere — aggiunge il vice coordinatore della Margherita Trance Piro — e discende interamente dalle dissen¬nate scelte compiute dal governo: il buco non è di 1,2 miliardi ma supera i 2 miliardi di euro. Chi e come farà il bilancio 2005?» Rifondazione comunista fa una lettura politica degli attriti di questi giorni attorno al coni i pubblici: "E’ palese che le forze del Polo stiano giocando allo Sfascio — dice il capogruppo Francesco Forgione — ai fini di un risultato elettorale che verifichi i rapporti di forza tra Udc e Forza Italia". "Le entrate di questa Regione sono virtuali, le spese reali" dice Salvo Raiti di Italia dei valori. Pagano rigetta le critiche: "Le nostre scelte sono coerenti con i dati in nostro possesso, dati che rendiamo pubblici per la loro gravità non certo per altri fini".

Carmelo Lopapa

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