Giovedì, 28 Marzo 2024


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In Rete oltre la zona Cesarini

(Tratto da: "Il Sole 24 Ore, Supplemento") - E-government - Otto i gruppi d’impresa in gara ma i lavori non partiranno prima del 2005- Erogato il 10% dei fondi della misura 6.05 e Cipe

A un anno e mezzo dal bando vicina la scelta del partner privato nel piano per collegare uffici e enti pubblici. Si Intravede finalmente, un anno e mezzo dopo il bando di gara, la Sesi, la Società eurimediterranea per lo sviluppo dell’informazione. Si occuperà della realizzazione della piattaforma telematica integrata della Regione Sicilia e della gestione delle reti e dei servizi informatici. L’obbiettivo è la creazione della rete unitaria regionale, l’infrastruttura di base della pubblica amministrazione che metterà in collegamento gli uffici di tutti gli enti pubblici siciliani e sarà connessa alla Rupa, la rete unitaria della pubblica amministrazione su scala nazionale.

Spesa prevista: 50 milioni di euro provenienti dalla misura 6.05 di Agenda 2000.
A distanza di quasi un anno e mezzo dall’avviso per la preselezione del partner privato, pubblicato nel novembre del 2002, e di quasi tre anni dall’approvazione della norma che disponeva la creazione della società mista (legge finanziaria regionale del maggio 2001, nella legislatura precedente), l’assessorato regionale al Bilancio si appresta a fare il passo definitivo per la scelta dell’impresa che dovrà eseguire i lavori e diventare socia della Regione con una quota del 49 per cento. Subito dopo Pasqua i funzionari dell’assessorato invieranno al dipartimento per la Programmazione i documenti della gara. A fine aprile sarà inviata unna lettera d’inviata una lettera d’invito agli otto raggruppamenti di imprese guidati da big del settore telecomunicazioni e dell’Ict che hanno superato la preselezione. Le imprese avranno 80 giorni di tempo per presentare alla Regione il progetto per la realizzazione e la gestione della piattaforma informatica e dei servizi, con il piano d’impresa e l’offerta economica. L’anno cruciale, secondo i funzionari dell’assessorato al Bilancio, è il 2005: i primi lavori non potranno cominciare prima della fine del 2004.
L’assessore al Bilancio Alessandro Pagano, ha la delega in materia: «Riteniamo – dice l’assessore – che questa sia la strada giusta per gestire il sistema informatico regionale. La Sesi è uno strumento agile e snello che ci permette di garantire efficienza al sistema. Da subito, abbiamo capito che la Regione meno ci stava meglio era per tutti. E’ vero che nella futura società noi avremo il presidente del consiglio d’amministrazione e a noi spetta il compito del coordinamento ma è anche vero che la gestione operativa sarà affidata ai privati. La Sesi – continua l’assessore – è solo una parte, anche se quella più importante, del piano di e-governament in Sicilia. Noi utilizziamo in maniera orizzontale fondi che riguardano anche gli altri assessorati. Abbiamo puntato sulla qualità dei servizi al cittadino. Lo abbiamo fatto in tutti i progetti: da quello per le reti civiche, dei Comuni a quello sull’informatizzazione dei distretti militari».
Completato l’iter per la scelta del partner privato, però, non si procederà subito alla costruzione della società mista: il progetto dell’assessorato al Bilancio prevede di avviare la creazione delle reti e dei servizi e di attivarla solo dopo il completamento del primo modulo della piattaforma informatica. Il progetto dovrà tenere conto dei due studi di fattibilità, realizzati per conto della Regione dal ministero per l’Iinnovazione tecnologica: il primo, approvato dal Nucleo di valutazione del Mit nel luglio scorso, ha posto le basi per l’integrazione della piattaforma siciliana con la rete nazionale, il secondo ha invece analizzato la possibilità di realizzare una serie di stazioni multimediali nell’ambito della pubblica amministrazione regionale (Comuni, Province e altri enti). «Scommettiamo è vero un certo ritardo – spiega l’assessore – ma abbiamo dovuto fare i conti che ha curato due studi di fattibilità. Altri sei mesi, non nego, li abbiamo persi per problemi burocratici interni, forse perché i vecchi vertici del mio assessorato non avevano compreso il valore straordinario di questo progetto. Ma siamo riusciti a dare un’accelerata e i risultati si vedranno».

Nino Amadore

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