Rispettato il patto di stabilitÃ
Giovedì 25 Novembre 2004 08:33
L’INTERVISTA. L’assessore al Bilancio, Pagano, fa il punto sulla situazione finanziaria della Regione
In politica sono opinabili le idee e i numeri. In questi giorni è tornato alla ribalta il balletto delle cifre di bilancio della Regione: disavanzo, debiti, cifre scritte in entrata fittizie o non reali. Siamo andati alla fonte ponendo delle domande all'assessore Alessandro Pagano. Tra le righe, ci si accorge che alcune previsioni in entrata, in effetti, sono aleatorie, ma provengono da indicazioni di vari assessorati. E ancora non sono del tutto scomparse «le logiche assistenzialistiche da anni Sessanta».
Può quantificare le entrate e le uscite?
"L'ultimo bilancio di previsione contiene una manovra che si attesta su poco meno di 23 miliardi di euro. L'equilibrio tra entrate e uscite si basa su alcuni presupposti. Le entrate devono essere reali e devono essere rispettati i limiti dei budget assegnati ad ogni Dipartimento. Evidentemente, ci sono stati Dipartimenti che hanno creato disavanzi magari perché sono stati troppo fantasiosi nella previsione delle entrale".
Il dissesto finanziario esiste o no?
Più che di dissesto, parlerei di emergenza che deve essere fronteggiata con scelte forti e coraggiose. Nel bilancio 2004, tra le entrate non tributarie, sono state inserite - su indicazioni dei competenti Dipartimenti - stanziamenti per circa 435 milioni di euro riguardanti, tra l'altro, diritti di ingressi ai musei, dismissioni e privatizzazioni e diritti di motorizzazione: sulla base dei dati di pre-consuntivo oggi rilevabili, non potranno realizzarsi. Sul versante delle spese sappiamo già che dobbiamo allineare le previsioni ai pagamenti effettuati nell'anno precedente per complessivi 169 milioni di euro, che si riferiscono ad una serie di comparti tra i quali il precariato. In aggiunta a ciò, il bilancio della Regione dovrà sopportare l'impatto dei disavanzi del settore sanitario maturati nel 2003 che stimiamo in circa 400 milioni di euro, nonché altri debiti fuori bilancio delle aziende sanitarie ancora da quantificare, che si sono determinati negli anni 2000-2002. Mi criticano di avere cambito dopo appena tre mesi la nostra impostazione sul bilancio, ma così come è richiesto da qualsiasi regola di sana e buona amministrazione, è mio dovere intervenire in corso d'opera sugli eventuali scostamenti che si sono verificati".
E’ vero che non ha adottato misure significative di risanamento finanziario?
"Il risanamento è stato avviato con determinazione. Questo Governo ha rispettato i parametri del Patto di Stabilità nazionale, come ha certificato il Ragioniere Generale dello Stato. Per me è un grande vanto. Non solo. La nostra strategia ha consentito che, nel biennio precedente, venissero coperti gli squilibri grazie ad un incremento complessivo delle entrate tributarie pari al 17%, raggiunto senza nuove tasse, ma migliorando il sistema di incasso regionale. Inoltre, abbiamo operato tagli per più di 600 milioni di euro bloccando l'aumento della spesa corrente da un + 12% del 2000 ad un + 1,65% del 2002. Infine, nel 2003, con uno sforzo senza precedenti, abbiamo ripianato i deficit della Sanità relativi agli esercizi 2000 (229 milioni di euro di cui è stata già erogata la prima rata per limite d'impegno), 2001 (508 milioni di euro) e 2002 (380 milioni di euro). Non mi sembra che queste siano misure ragionieristiche. Ed è un peccato che questi sforzi siano stati vanificati dalle inefficienze del sistema".
Proseguirà la politica dei tagli?
"Certamente, dobbiamo introdurre dei vincoli di spesa spalmati su tutti i settori dell'amministrazione regionale, in misura ancora maggiore rispetto a quelli già effettuati. L'obiettivo è di reperire risorse per un miliardo e 200 milioni di euro. Finora, doverosamente, l'assessorato al Bilancio ha garantito le risorse per attuare le iniziative delle altre amministrazioni. Oggi, però, la priorità è quella di recuperare un miliardo e 200 milioni di euro. Questa volta le pani si devono invertire: è l'assessorato al Bilancio a portare avanti un programma la cui realizzazione comporterà benefici per tutti. Nel merito, porteremo in Giunta le nostre proposte".
In quali settori ritiene si debba Intervenire nel complesso sistema sanitario?
"Sulla Sanità interagiscono una serie di fattori complessi ed articolati per cui è semplicistico additare responsabilità a questa o a quella forza politica o all'assessore al ramo, quando si sa che sulle scelte in questo settore è intervenuto l'intero Governo, Assieme all'assessore Cittadini, abbiamo anche varato una serie di provvedimenti a! fine di vigilare e di intervenire sulla spesa sanitaria. Mi riferisco, ad esempio, alle numerose norme contenute nelle ultime finanziarie regionali che, ancora oggi, non hanno trovato piena applicazione. Infatti, uno dei problemi che avevo sollevato in tempi non sospetti riguardava la capacità della burocrazia di trasformare gli indirizzi programmatici in misure operative e in tempi rapidi. Anche su questo fronte occorre operare una forte e decisa accelerazione che sicuramente saprà imprimere il nuovo Direttore Generale dell'assessorato alla Sanità , a cui abbiamo riposto molta fiducia. E, poi, mi consenta, a proposito dei risanamento generale dei conti, su cui si interroga l'assessore Granata, è un processo in continua evoluzione che non ammette deroghe. La situazione finanziaria regionale sconta una serie di criticità che da tre anni indico con preoccupazione. Queste mie sollecitazioni sono state ritenute eccessivamente allarmistiche, forse perché alimentate dal fatto che sono riuscito a risolvere i problemi".