Domenica, 26 Gennaio 2025


-



.

 

 

 

Seguimi su Facebook e Twitter

Comiso, la Matrice tornerà a splendere La Regione eroga i fondi per il restauro

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - L'assessore ai Beni Culturali Alessandro Pagano firma il decreto di finanziamento che consentirà a breve di completare l'opera di rifacimento del soffitto della chiesa

COMlSO. Sarà completato il restauro del soffitto ligneo della Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle a Comiso. L'assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano, ha firmato il decreto di finanziamento di 270.000 euro necessario per il completamento dei lavori. Il soffitto in legno della Basilica, risalente al 1600, venne gravemente danneggialo dal crollo che si verificò il 13 febbraio del 1994, allorché un fulmine colpì la sfera in pietra collocata sulla sommità della facciata, che rovinò sul tetto della basilica finendo poi sul pavimento della chiesa.

Erano da poco passate le 8 del mattino e si stava celebrando la messa. Per fortuna, a causa del maltempo, in chiesa c'erano sola pachi fedeli, che avevano preso posto nei primi banchi e nessuno di loro rimase ferito. I1 crollo danneggiò gravemente il soffitto ligneo e tre delle cinque tele dell'artista messinese Antonino Alberti Barbalonga. Le tele caddero a brandelli e si è reso necessario un lungo e paziente lavoro di restauro. Nel frattempo, con un precedente finanziamento, venne risistemata una parte del soffitto ligneo. Ora, il progetto presentato dalla Sovrintendenza, servirà a realizzare il ponteggio volumetrico necessario per ricomporre la parte restante del soffitto. Le tele che verranno anch'esse ricomposte, rappresentano delle scene bibliche: Il giudizio di Salomone», «Giuditta ed Oloferne».«Davide danzante davanti all’ Arca», «La regina Ester sotto le mura", «Giuditta al pozzo di Giacobbe». La tela più grande, situata al centro, è quella di «Davide danzante davanti all'Arca». La seconda e la quarta tela sono dei «tondi». Il crollo del tetto della basilica ha permesso di scoprire una parte delle antiche decorazioni della chiesa, oggi nascoste dal soffitto. Erano realizzate in oro su base color nero. Una parte di esse è stata staccata per poter rendere visibile a tutti la conoscenza di una parte importante dell'antica chiesa. Altro ritrovamento: quello di frammenti della «taledda», l'antico lenzuolo che raffigurava delle scene della «Passione» (realizzato forse su disegno di Giuseppe La Leta). che era andato perduto. Forse, durante il precedente restauro del 45-46, la «taledda» venne utilizzata come «supporto» per le danneggiate tele dipinte dal Barbalonga. Sotto uno dei tondi, invece, è stata trovata una tela con decori di architravi. Tutte le tele sono state recuperate. L'iter per il restauro del tetto è stato curato dalla Sovrintendenza di Ragusa, dal direttore dell'Ufficio Diocesano per l'Edilizia di Culto, don Giuseppe Berenato e dall'onorevole Carmelo Incardina, che ha dato ieri l'annuncio del finanziamento. «Questa comunità ha atteso quasi undici anni per questo finanziamento – afferma don Berenato - ora e stato raggiunto un importante risultato, un passo importante nella per la salvaguardia del nostro patrimonio architettonico ed artistico. Mi auguro che questo provvedimento possa preludere
ad un finanziamento più corposo, che permetta di recuperare interamente uno degli edifici più belli dell'architettura iblea. È necessario recuperare e risistemare le cripte, oggi per la maggior parte inaccessibili, rifare gli intonaci interni ed esterni, recuperare la cupola, restaurare gli altari e le tele, le decorazioni interne. C'è molto da fare per restituire la chiesa al suo antico splendore».

Cerca nel sito

Appuntamenti

Mese precedente Gennaio 2025 Prossimo mese
L M M G V S D
week 1 1 2 3 4 5
week 2 6 7 8 9 10 11 12
week 3 13 14 15 16 17 18 19
week 4 20 21 22 23 24 25 26
week 5 27 28 29 30 31
Nessun evento

Social Network

diventa Amico di Alessandro Pagano su Facebook diventa supporter di Alessandro Pagano su Facebook Alessandro Pagano su You Tube Alessandro Pagano su Flickr Alessandro Pagano su Twitter