Venerdì, 19 Aprile 2024


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Un piano sanitario regionale che coniughi domanda e offerta.

(Tratto da: "Il Settimanale") - Per le incompiute si sta provvedendo ad un censimento accurato

Il Settimanale - Come intende affrontare la questione delle incompiute ospedaliere?

Pagano - "Stiamo realizzando un censimento di tutte le opere incompiute che consentirà di verificare, caso per caso, i motivi del blocco dei lavori. In tal modo potranno essere individuate le responsabilità e agire di conseguenza. Inoltre, uno dei nostri gruppi sta chiedendo a tutte le A.U.S.L. notizie sugli investimenti in conto capitale nel campo delle attrezzature ospedaliere. Ritengo importante esercitare un controllo diretto su tali acquisti, attraverso la presenza di un rappresentante del gabinetto dell’Assessorato, secondo una logica di impresa. L’Azienda sanitaria che voglia acquistare le attrezzature dovrà dimostrare di realizzare un investimento "economico", attraverso un piano di ammortamento, un piano finanziario e specificando il bacino di utenza che andrà a servire"

Il Settimanale - Cosa ne sarà dei Piano sanitario regionale?
Pagano - La decisione di rivedere il Piano elaborato nel corso della precedente legislatura è stata accolta con soddisfazione da più parti. Il piano dovrebbe rispondere ad un'esigenza fondamentale: la capacità di coniugare domanda e offerta, mentre il Piano sanitario esistente non ha tenuto conto dell'offerta né in termini di edilizia sanitaria, né di attrezzature, né, tanto meno, delle risorse umane. L’obiettivo è quello di creare le condizioni affinché le esigenze del cittadino possano essere adeguatamente soddisfatte. Il tutto all’interno di due ambiti: quello economico, e, ovviamente, quello giuridico, ovvero il rispetto del decreto legislativo 505 che ci impone efficienza, efficacia, economicità. «Il Cefpas sarà una struttura per tutta la formazione sanitaria» Creare le condizioni affinché il Centro si autofinanzi

Il Settimanale - Cefpas. Ovvero una storia infinita che pare si avvii a conclusione.
Pagano - «Il Centro per la formazione professionale di Caltanissetta è una struttura con al vertice una figura, la dottoressa Frazzica, alla quale sono stati riconosciuti grandi meriti scientifici e professionali. Stiamo facendo la nostra parte, affinché i finanziamenti destinati al Centro per il 1997 siano tali da consentirne il decollo. Ma tengo a precisare che caratteristica fondamentale della struttura sarà un'altra. Noi pensiamo che il Centro possa vivere di luce propria, nel senso che possa autoalimentarsi finanziariamente utilizzando le quote versate dalle A.U.S.L. per la formazione del personale. Un aspetto che merita attenzione riguarda l’attivazione di alcuni finanziamenti. Con la delibera Cipe del 12 luglio l’assessorato alla sanità ha predisposto sei finanziamenti per un totale di 195 miliardi da destinare al Centro che spero possano essere approvati dalla Giunta regionale al più presto proprio perché si tratta di un investimento con ricadute sull'occupazione non indifferenti. Si calcola, in termini di indotto la creazione di oltre 1.000 posti di lavoro. Un'occasione che non possiamo permetterci di sprecare».

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