Mercoledì, 24 Aprile 2024


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Agrigento, nella Valle dei Templi affiorano due statue imperiali

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - Archeologia. Importante scoperta nell'area vicina al «Bouleuterion». L'esperto De Miro: « Il reperto raffigura un magistrato o un sacerdote»

AGRIGENTO. «Dopo Marsala e Pantelleria, ora è Agrigento a portarci fortuna, riportando alla luce un altro tesoro della nostra archeologia. Queste due statue di epoca romana faranno ulteriormente da attrazione turistica, sociale e culturale nella Città dei Templi». L'assessore ai beni culturali Alessandro Pagano è arrivato ieri mattina ad Agrigento per festeggiare la scoperta dell'ultimo tesoro scovato nel corso degli scavi nella zona del Bouleuterion (senato cittadino), uno degli edifici pubblici della città antica. La statua è ancora lì adagiata a terra, mentre mani esperte continuano a liberarla dal terriccio e dai residui. Della seconda, posizionata in perpendicolare a quella già «emersa», si vede soltanto un pezzo del basamento, coperta come è da oltre un metro di terreno.

«È una statua che raffigura un togato, probabilmente un magistrato o un sacerdote, dice l'ex soprintendente Ernesto De Miro. Una scoperta importante che si aggiunge ad altre due statue scoperte in questa zona nel 1800 ed attualmente esposte al museo archeologico dì San Nicola». Il periodo è quello augusteo imperiale del secondo secolo dopo Cristo, quando in questa zona del Bouleuterion i romani realizzarono una nuovo terrazzo fortificato sul quale venne sistemato il foro, una piazza perticata su tre lati, nord-sud-est, mentre il lato sud è segnato dal muro di terrazzamento. All'interno di questo portico sorgeva un tempio romano composto da una cella ed una pianta rettangolare. Lungo tutti i portici e sui cosiddetti plinti dovevano essere collocate queste statue marmoree di magistrati romani togati. E due di queste sono ritornate alla luce nei giorni scorsi, sommerse dal terreno probabilmente dopo il tremendo terremoto del 365 d.C. o dopo le devastazioni delle invasioni barbari che di Genserico attorno al 440 d.C. Della prima statua rinvenuta non è stata trovata ancora la testa. Della seconda statua invece si sta cominciando a scavare tutta la zona in attesa che entrambe verranno trasferite all'interno del Museo per ulteriori controlli, interventi di restauro per poi esporre i due «tesori» nel più breve tempo possibile all'interno della struttura di San Nicola che nella stagione appena trascorsa ha registrato una presenza turistica sempre maggiore.

marco messina

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