Sabato, 20 Aprile 2024


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II Movimento per la vita rilancia la «ruota»

(Tratto da "La Sicilia") - Convegno a Palazzo Steri

«I figli della ruota» è il nome del convegno organizzato dal Movimento nazionale per la vita, in collaborazione con l'assessorato regionale ai Beni culturali, per riportare in primo piano l'attenzione sulle «Culle per la vita» nate per strappare i bambini all'abbandono. I lavori si sono svolti ieri a Palazzo Steri. Le culle della vita ripropongono, oggi, «le Ruote degli esposti» dove venivano riposti i bimbi abbandonati.

A Palermo, si trova, da sette anni, in una delle finestre del frontespizio dell'Istituto delle Figlie della Carità di San Vincenzo, in via Noce n.28. Fino ad oggi, nessun bambino è stato lasciato nella culla, ma resta forte il messaggio simbolico in difesa della vita. A complicare il funzionamento della culla di Palermo è la sua inattività notturna, cioè nelle ore in cui si concentrano gli abbandoni. Sono allo studio varie ipotesi per risolvere i problemi di sicurezza che ostacolano il suo funzionamento di notte.

Su queste tematiche sono intervenuti, ieri, anche l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Alessandro Pagano e Carlo Casini, presidente nazionale del Movimento per la vita.Nel corso dei lavori, è stato presentato un volume che raccoglie gli atti del convegno. La pubblicazione riporta testimonianze fotografiche di quelle che furono le Ruote degli esposti nei conventi cittadini.

«Il movimento per la vita - ha detto Pagano - ha salvato 75 mila bambini dall'aborto in trenta anni di presenza sul territorio nazionale. Alla culla per la vita di Palermo sembra che le Istituzioni non abbiano voluto dare finora il giusto riconoscimento di valenza sociale e culturale».

Carlo Casini ha sottolineato l'importanza simbolica delle moderne "ruote" che testimoniano l'impegno di una società disposta ad amare ed accogliere un bambino che la madre decide di abbandonare.

«E’ urgente - ha detto Casini - costruire una nuova cultura dell'adozione; la "Culla per la vita" la invoca con il suo linguaggio muto. Perché anche quando è vuota dice; i bambini non si buttano ma si accolgono. Se il singolo non può o non vuole, la società tutta intera deve farlo».

Casini ha ricordato che esistono anche norme giuridiche per evitare l'infanticidio, cioè il disconoscimento del figlio ai momento del parto.

«La culla - ha ribadito suor Stefania Di Sciacca, superiora delle Figlie della Carità - è un messaggio di vita e speranza. Molte sono state le mamme che passando per via Noce, con l'intenzione di programmare l'aborto, si sono fermate davanti alla finestra e sotto lo sguardo della Vergine Santa hanno deciso di cambiare meta e portare a compimento la gravidanza».

«Come riconoscerei paese civile - si è chiesta Rosa Rao, presidente del movimento per la vita di Palermo - se una donna in difficoltà per una gravidanza difficile o indesiderata non trova altra soluzione che quella di abortire o abbandonare il suo bambino nella spazzatura?».

MARIA MODICA

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