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La nuova scuola? Scuola di vita

(Tratto da "Blocco Notes n.9 - Novembre 2005") - Incontro con l'On. Alessandro Pagano, Assessore Regionale alla Pubblica Istruzione.

All'inizio del nuovo anno scolastico, importantissimo perché vedrà il completamento dell'iter burocratico della Riforma e che interesserà anche la Scuola Secondaria di II grado, abbiamo ritenuto opportuno incontrare l'Ass. Regionale alla Pubblica Istruzione, On. Alessandro Pagano. Incontro interessante vista la parte da protagonista che la Legge riserva alla Regione Siciliana in materia di istruzione, concorrente con il Ministero nelle indicazioni generali ed esclusiva per quanto riguarda la Formazione Professionale.

Innanzitutto la ringraziamo per il tempo che ci ha voluto dedicare e Le chiediamo una sua prima riflessione sul nuovo anno scolastico.

Sento il dovere ed il piacere di rivolgere a tutti e ad ognuno un sentito augurio per l'inizio del nuovo a.s. 2005/2006. A nessuno sfugge l'importanza della scuola come agenzia formativa fondamentale per i nostri giovani e a nessuno può essere consentito di sentirsi secondi protagonisti di questa istituzione tanto cara e sempre nuova. Le domande che pongono i nostri giovani, le sfide poste da una modernità dal volto spesso indecifrabile, le richieste di ausilio posteci dalle famiglie, devono rappresentare per tutto il personale della scuola, docente e non, una serie di imperativi categorici che ci assegnano responsabilità e ci danno il senso di quella che è stata e deve rimanere una vera e propria missione prima che una professione. Una impagabile "missione".

Imperativo della Riforma sembra essere il porre lo studente al centro del processo di insegnamento/apprendimento e di formazione.

Gli studenti devono, insieme alle famiglie, sentirsi protagonisti nella costruzione di una nuova scuola, che prima di tutto deve essere scuola di vita e che di conseguenza sarà più facile far diventare di orientamento professionale. Solo giovani umanamente ben strutturati, liberati dai tentennamenti, radicati nel nostro tessuto di civiltà, liberati dalle paure e incertezze del proprio futuro, potranno affrontare le difficoltà di un mondo che è divenuto problematico.

Quale ruolo dovrà rivestire il mondo degli adulti nel suo complesso (docenti, genitori, mondo politico, agenti formativi)?

Solo caricandoci dei loro problemi, delle loro giuste richieste, solo sposando il loro slancio, solo comprendendo i loro linguaggi, possiamo disporci in quella sintonia che finirà per aiutarli a crescere e per dare a qualsiasi educatore il senso di una bella vita spesa al servizio dei giovani.

E, in particolare, quale dovrebbe essere il ruolo della scuola?

Siamo tutti consapevoli che la grande sfida, lanciatati dalla società complessa, necessita di risposte che offrano ai giovani competenze e conoscenze sempre più nuove e profonde. Ma non possiamo negare come, insieme ad esse, vada offerto un percorso formativo globale che fissi punti di riferimento sostanziali, oggettivi il più possibile, sicuri, forti. Per svolgere questo prezioso ruolo la scuola nel suo insieme, deve vivere la vita dei nostri giovani, comunicare con loro con continua simpatia, sentire quello che essi sentono, sperimentare tutte le loro disposizioni, indovinare le loro tendenze, comprenderli interiormente.

Certo tutto ciò sembra difficile se poi dobbiamo fare i conti con la demotivazione dei docenti da una parte e con i problemi atavici della scuola (scarse risorse econo-miche, mancanza di strutture).

Lo stato in cui versa l'edilizia scolastica è fonte di forti preoccupazioni ed è su questo settore che bisogna investire. Sappiamo quante difficoltà strutturali, edilizie, economiche sono ancora presenti nella nostra realtà isolana. Cercheremo insieme di affrontarle, senza illusioni. Ma sappiamo anche che solo una "famiglia" unita e consapevole del proprio ruolo può trovare soluzioni ai problemi. Confidiamo nel grande senso di responsabilità di tutte le componenti della scuola, tra le quali quella genitoriale non è seconda.

A proposito dei docenti. Sembra alzarsi alto il grido di non perfetta osmosi fra la formazione dei docenti e le sfide lanciate dalla Riforma.

E' un'altra scommessa da vincere. Dobbiamo dare risposta a tutto il personale docente siciliano che, da anni, chiede occasioni per frequentare corsi di aggiornamento. Oggi i docenti sono spesso costretti a ricorrere al-l'"autoaggiornamento" che, seppure meritevole dal punto di vista individuale, rientra in una prospettiva di sistema. In questo senso, l'Istituto di Ricerca Regionale Educativa (I.R.R.E.) sarà lo strumento per offrire occasioni di aggiornamento al personale docente su alcune problematiche che il mondo della scuola individuerà nel corso dell'anno.

E la famiglia?

La famiglia ha il ruolo più importante nella formazione del giovane e certo deve accrescere lo spirito collaborativo con la scuola. Lo sviluppo della conoscenza dèi nostri discenti è essenzialmente frutto d'amore, di un amore attento e disinteressato, caratteristica primaria dell'essere genitore. Il mondo della scuola ha al suo interno le ricchezze necessarie per svolgere questo vitale compito di completamento e sussidarietà nei confronti della famiglia.

Grazie Assessore ed un sincero augurio per un lavoro non facile.

Grazie a Voi per questa possibilità di aprire un dialogo con i cittadini. Solo attraverso il dialogo e la consapevolezza delle responsabilità che derivano dal ruolo occupato nella società, si può aspirare ad un cambiamento effettivo. Di contro, un inutile e poco profìcuo piangersi addosso che non porta lontano.

(a cura di Giosuè Gullotta)

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