Professionisti del restauro, pronta la corona d'alloro
Venerdì 23 Settembre 2005 17:17
(Tratto da: "MF") - A Dicembre i primi otto laureati in Conservazione
La Sicilia è pronta a sfornare i primi laureati in restauro. Dagli antichi manufatti alle tele e tavole lignee, il patrimonio dell' isola è in una botte di ferro. I monumenti e gli oggetti preziosi presenti in Sicilia hanno infatti bisogno di una continua manutenzione e di un'adeguata conservazione. E proprio per soddisfare quest'esigenza, l'università di Palermo, in accordo con il centro regionale per la progettazione e il restauro, ha istituto Conservazione e restauro dei beni culturali, il corso di laurea triennale attivato presso la facoltà di scienze matematiche, fìsiche e naturali d'intesa con quelle di architettura, ingegneria e lettere dell'ateneo palermitano.
«A dicembre arriveranno i primi laureati che avranno la possibilità di inaugurare il corso di specialistica in Conservazione e restauro», ha detto Guido Meli, direttore del centro restauro, nel corso del terzo congresso nazionale dell'International institute for conservation (lic) Lo stato dell'arte, che è iniziato ieri a Palermo, allo Steri, e si concluderà domani nella stessa sede. L'incontro, che ha chiamato a raccolta architetti, restauratori ed esperti del settore provenienti da tutta l’Italia, è stato dunque la cornice ideale per presentare ufficialmente i due corsi di laurea. «L'iniziativa», ha detto Alessandro Pagano, assessore regionale ai beni culturali, anche lui presente al congresso, «rientra nella logica di razionalizzazione delle risorse. Le opere presenti in Sicilia potranno essere riprese da restauratori locali senza uscire fuori dai confini dell'isola». Il corso, presieduto da Rosario Di Lisi, prevede anche attività pratiche attraverso stage e cantieri estivi organizzati dallo stesso Centro. «I ragazzi (un massimo di 25 ogni anno, ndr)», ha spiegato Meli, «effettuano interventi didattici su tutto il territorio regionale come nel caso della statua di S. Lucia nella chiesa madre dell' isola di Salina o sul tappeto musivo della Villa del Casale di Piazza Armerina».
emanuela rotondo