(Tratto da "La Sicilia") - Piano della Regione per porre rimedio allo stato di degrado.

Palermo. Gli intonaci degli edifici dovranno essere coerenti con la parte storicizzata del territorio. Stessa musica per gli interventi ai manufatti: marciapiedi, viadotti, edicole votive, strade, chioschi e via discorrendo. Fino ad arrivare addirittura a come piazzare i cartelloni pubblicitari o i pali stessi per l'illuminazione cittadina.

In sostanza, da ora in poi nulla dovrà essere collocato a caso sul territorio. Verrà bandita, in altri termini, qualsivo-glia iniziativa che non sia in armonia con l'ambiente, ma soprattutto che non sia rispettosa delle radici storiche sociali della terra siciliana. Lo detta il Piano di riqualificazione del territorio della Sicilia (Prt) appena varato dal governo Cuffaro e presentato, ieri, dallo stesso Governatore agli amministratori locali dell'Isola. Presente alla cerimonia, tra gli altri, l'assessore regionale ai Beni culturali, Alessandro Pagano, che proprio per far rispettare il nuovo strumento di pianificazione, a giorni, emanerà il relativo decreto in attesa che lo stesso Prt si trasformi in legge.

Dunque, la Regione punta a porre rimedio a uno stato d'abbandono e degrado a cui versano molte zone dell'Isola per la mancanza di adeguate e tempestive opere di manutenzione sia da parte degli enti pubblici, sia degli stessi proprietari degli immobili privati. Regole di buon senso, in poche parole, contenute in 500 pagine e prodotte in tre anni di lavoro da docenti universitari, rappresentanti di associazioni ambientaliste, tecnici dei beni culturali e dell'urbanistica.

«Mettiamo a disposizione delle istituzioni e dei professionisti - osserva Cuffaro - uno strumento che fornisce indicazioni di una corretta gestione del territorio ed è frutto di una riflessione critica maturata all'interno di un tavolo tecnico è giuridico».

La Sicilia è l'unica regione d'Italia a dotarsi di questo strumento. Che, per semplificare l'individuazione dei 1200 interventi, è stata fatta una suddivisione della parti territorio in sei aree: extraurbane costiere, rurali e montane, industriali, abitative di espansione, abitate di interesse ambientale, abitate storiche.

«Il territorio, in quanto realtà culturale e ambientale - conclude Pagano - ha proprie regole di conservazione e d'uso che, qualora ignorate o violate, portano al dissesto e al degrado».

GAETANO MINEO