(Tratto da "La Sicilia") - Ieri la consegna all'ente regionale diritto allo studio alla presenza di mons. Gristina e dell'assessore regionale alla Cultura, Pagano

II diritto allo studio siciliano ha una nuova casa. L'Ersu cambia sede e si trasferisce in via Etnea. Mille e ottocento metri quadrati, distribuiti su tre piani, ospiteranno, già dalla prossima settimana, gli uffici, la direzione e la presidenza dell'Ente regionale per il diritto allo studio. Ampio spazio dedicato anche al ricevimento degli studenti, il vero centro d'interesse per quanti vi lavoreranno.

Ieri l'inaugurazione della nuova struttura alla presenza dell'assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, e della dirigente generale del dipartimento regionale della Pubblica Istruzione, Patrizia Monterosso. Presenti, inoltre, i rappresentanti degli Ersu di Catania - con il presidente Ignazio Maria Marino e il direttore Nunzio Rapisarda - Messina e Palermo. A tagliare il nastro l'arcivescovo metropolita Salvatore Gristina, che durante la benedizione degli uffici si è impegnato a portare al più presto nella sede di via Etnea un'immagine della Madonna, un crocifisso e un quadro di Sant'Agata.

L'inaugurazione di ieri è stata anche occasione per tracciare le linee guida dell'assessorato regionale alla Pubblica istruzione e annunciare che è già stata avviata una svolta nelle attività. «Siamo in presenza, finalmente, di una capacità di avere regole uniche di accesso in tutte le Università siciliane - spiega l'assessore Alessandro Pagano - regole che consentono agli studenti di avere pari opportunità nella qualità del diritto all'accesso allo studio universitario e po-st universitario. Da qui la nascita di processi di formazione, informazione e informatizzazione».

Il diritto allo studio universitario non si deve misurare solo in termini di erogazione dei servizi necessari allo studente, ma anche con le problematiche dell'orientamento - un percorso centrale nelle strategie di rilancio del diritto allo studio siciliano.

«Stiamo lavorando per rafforzare la funzione dell'università in termini di orientamento per gli studenti e raccordo col mondo del lavoro - spiega la dirigente generale del dipartimento regionale alla Pubblica istruzione. Patrizia Monterosso - in questi anni abbiamo allargato l'erogazione di borse da 1.200 a 4.500. La Regione, inoltre, ha investito 20 milioni di euro per il miglioramento dei tre Enti al diritto allo studio, ma il fiore all'occhiello - conclude la dottoressa Monterosso - sta nella creazione dei percorsi di istruzione. I percorsi Ifts interesseranno gli studenti in uscita dalle scuole secondarie superiori. Si potrebbe dire una sorta di master post-diploma che, insieme ai percorsi d'eccellenza post-universitari, collegheranno direttamente i ragazzi con le reali esigenze del mercato del lavoro siciliano».

EVA SPAMPINATO