Noi Popolarieuropei
Giovedì 17 Gennaio 2008 11:23
Dichiarazione del Responsabile Nazionale Dipartimenti di Forza Italia: On. Prof. Gianstefano Frigerio
Le iniziative politiche di Veltroni e di Berlusconi, speculari e parallele, hanno indubbiamente rimesso in moto un quadro politico stagnante, anzi cristallizzato e congelato intorno "al mestiere delle armi", intorno alla mistica di un bipolarismo di guerra, fatto dalla contrapposizione di due coalizioni vastissime, ma imponenti a governare.
Appena però si sono concretizzate timide forme di confronto intorno alle regole generali, subito la voglia di normalità democratica è stata demonizzata ed esorcizzata come "incrocio" eticamente riprovevole; appena in qualche modo ha preso forma una fragile prospettiva di superamento di questa interminabile transizione, subito si sono moltiplicati i sospetti, gli sdegni moralistici, i giacobinismi viscerali; si sono messi in moto i fautori delle trame oscure, dei colpi di mano, del giustizialismo militante.
Ma, nonostante le difficoltà, le resistenze aspre, le trame ostili ed immobilizzanti, solo un nuovo spirito costituente che fondi un nuovo sistema bipolare basato sulla normalità e su due grandi partiti alternativi per il programma e per la collocazione europea, ci può tirare fuori dalla crisi.
Quindi la via strategica imboccata è quella giusta: bisogna resistere alle trame oscure e rendere irreversibile il processo di pace e di normalità tra i partiti.
Il contributo più serio che l’area politica dei moderati può dare a questo processo non è il partito unico del centro destra, perché non serve una sommatoria emotiva di ambiguità.
La via maestra è quella del Partito del Popolo della Libertà come manifestazione italiana del PPE, alleato con la Lega e con altre forze moderate, che non si riconoscono nel PPE.
Qui noi troviamo la nostra identità valoriale (sussidiarietà, solidarietà, responsabilità, sacralità della vita e della persona, modernizzazione e liberalizzazione, economia sociale di mercato); qui noi troviamo le nostre coordinate internazionali (l’Europa dei popoli, la solidarietà transatlantica, la lotta al terrorismo); qui noi troviamo gli antidoti ai rischi di isolamento, di populismo, di provincialismo; qui noi troviamo le ragioni per rilanciare un sistema solidale di alleanze; qui noi troviamo la cultura e la tradizione politica per un confronto istituzionale che ridia normalità al sistema politico, verso la fuoriuscita da questa interminabile transizione; qui noi troviamo la grande tradizione ed i grandi progetti per ridare all’anima profonda dell’Italia una speranza alacre verso il futuro.
In questo nostro grande disegno trovano spazio vitale ed armonia le aspirazioni dei nostri alleati tradizionali.