Dichiarazione di voto dell'On. Souad Sbai al primo maxi-emendamento del ddl sicurezza-immigrazione
Lunedì 18 Maggio 2009 01:00
Signor Presidente, Onorevoli Colleghi,
Il provvedimento contiene una serie articolata di riforme che, in maniera eterogenea, si caratterizzano per la comune finalità volta a garantire un efficace sistema di sicurezza pubblica. Il governo ha voluto agire sull’immigrazione, la sicurezza urbana, la tutela dei soggetti deboli e, più in generale, la sicurezza pubblica intesa come controllo del territorio attraverso la legislazione antimafia.
Si tratta di interventi che toccano il cuore dei cittadini perché sono volti a mettere in atto le misure idonee, con appropriati mezzi, di ostacolo alla criminalità, o all’immigrazione clandestina, ma, al tempo stesso, a garantire i soggetti più deboli.
Da qualche tempo tutto il paese chiedeva norme che mettessero in grado le istituzioni di porre un freno al fenomeno incontrollato dell’immigrazione clandestina. In merito ai flussi di immigrati irregolari che ogni anno a migliaia si riversano nel nostro paese, in molti dimenticano il racket e la mafia che si alimenta dietro questo fenomeno, così come non pensano ai danni che questa situazione ha arrecato in tutti questi anni ai tanti immigrati onesti che sono entrati in Italia rispettando la legge e che vorrebbero viverci continuando a rispettarla.
Sono oltre sei mila gli irregolari sbarcati in Italia solo quest’anno, il doppio dello stesso periodo dell’anno precedente. Raddoppiano gli arrivi sulle coste e raddoppia il numero dei minori non accompagnati. I "viaggi della speranza" non rallentano più neppure d’inverno, quando le condizioni atmosferiche rendono ancora più pericolose le traversate. La mancanza di regole incisive ha spinto quindi i mercanti di esseri umani ad aumentare il loro business mandando a morire i clandestini, imbarcandoli a qualsiasi condizione.
Da donna di origine marocchina mi sento di dire che è giunta l’ora che chi aspira ad una vita migliore qui da noi debba giungere legalmente in Italia, per concorrere al suo sviluppo economico, sociale, istituzionale senza cadere vittima della criminalità organizzata. E’ pericoloso fare entrare clandestini che vanno ad ingrossare le sacche di marginalità sociale in un contesto di crisi come quello che stiamo vivendo.
E’ ancor più pericoloso quel multiculturalismo di stampo buonista che, convinto di agire nel nome del rispetto delle differenze di usi e costumi, è pronto a comprendere e giustificare qualsiasi cosa. Vorrei ricordare che quest’anno è stato registrato un aumento dei casi di violenza sulle donne che vede protagoniste anche coppie di immigrati. Chi viene in Italia non può vivere seguendo tradizioni incompatibili con l’ordinamento italiano, deve conoscere e rispettare le leggi di questo Paese, studiandone la lingua e la Costituzione. Non è tollerabile continuare a subire ingressi a oltranza, considerato anche il rischio di terrorismo di matrice islamica.
Spesso assieme ai clandestini, entrano appartenenti a gruppi estremisti islamici che mirano a imporre la propria ideologia fondamentalista all’interno delle comunità di stranieri. Il rischio c’e’, lo dimostra uno degli ultimi fatti: proprio ieri la Digos di Bari ha sgominato una cellula di al-Qaeda che usava l’Italia come punto d’appoggio per portare clandestini in Europa e che aveva anche pianificato un attentato in Francia. Sempre ieri la stampa francese denunciava il pericolo di reclutamento di immigrati per l’esecuzione di attacchi kamikaze da parte della cellula nord africana di al-Qaeda, mentre nei mesi scorsi la stampa algerina aveva lanciato il grido d’allarme sul fatto che i terroristi islamici stessero già chiedendo ai clandestini in partenza verso l’Italia e la Spagna di eseguire attentati.
Il provvedimento che oggi votiamo farà in modo che ci sia meno delinquenza per le strade e più sicurezza, meno criminalità e più controllo. Farà in modo che venga garantito il diritto dei cittadini a sentirsi detentori e possessori delle proprie città, nella misura in cui lo spazio pubblico appartiene ad ogni singolo cittadino che contribuisce alla sua crescita e al suo sviluppo. Che il matrimonio non diventi uno svilente pretesto per acquisire la cittadinanza. Che gli immigrati regolari in Italia possano vivere decorosamente nel pieno rispetto dei propri diritti.
Il Governo ha il dovere di garantire questi diritti per coloro che vivono nel territorio della Repubblica Italiana, dando a tutti pari opportunità per il pieno sviluppo della propria personalità. Ed ha, allo stesso il tempo, il compito di provvedere che ai propri cittadini e a chi soggiorna entro i nostri confini siano garantiti i necessari mezzi di sussistenza per vivere dignitosamente: credo che ingiustizia sia quella che accoglie tutti e non ha pane a sufficienza per nessuno. Diventa allora necessario, da una parte, mettere gli stranieri nella condizione di restare proficuamente nel proprio Paese, per aiutarlo a prosperare, senza svuotarlo delle sue migliori energie vitali: a nessuno piace dovere lasciare la propria terra d’origine. Dall’altra, di giungere in Italia in una condizione di legalità.
L’Italia oggi deve e può cogliere la grande occasione di proporre un modello di integrazione nuovo ed efficace rispetto a quanto fatto dagli altri stati europei, un modello che sappia intercettare il tres d’union che collega sicurezza, diritti e legalità.
Dal testo che oggi licenziamo sono state espunte le norme che prevedevano la possibilità per i medici di denunciare i clandestini che si fossero rivolti alle strutture sanitarie ed è stata garantita a tutti la possibilità di iscriversi a scuola.
Molto è stato fatto in quest’anno di alacre lavoro da un Governo che si è subito contraddistinto per l’energia, le azioni e i risultati ottenuti. Molto resta ancora da fare.
Gli immigrati rappresentano una grande risorsa per l’Italia: secondo recenti dati contribuiscono per il 9.2% alla creazione del Prodotto Interno Lordo a livello nazionale. Senza di essi tutto il comparto dell’assistenza domiciliare crollerebbe, quello agricolo subirebbe un grave danno.
Sempre di più sono i figli di immigrati nati in Italia per i quali è necessario garantire un futuro prospero e sgombro da ostacoli, un futuro da italiani che amano il proprio Paese e lavorano per la sua crescita. Ecco perché bisogna lavorare profondamente su tutti gli aspetti che coinvolgono l’immigrazione: per consegnare a chi verrà un Paese civile, onesto, sicuro e con opportunità per tutti i cittadini di buona volontà.
L’integrazione in un’Italia demograficamente sempre più "colorata" si può raggiungere solo con la garanzia della sicurezza e della legalità, vigilando sul rispetto dei diritti di tutti e sulla salvaguardia della dignità dell’uomo, italiano o straniero che esso sia. Questa è la via da intraprendere per abbracciare il progetto di una società più aperta, più evoluta e più libera.
Nell’esprimere la mia soddisfazione per l’azione governativa, non posso che rafforzare il mio impegno di deputata per far sì che l’Italia, la terra che mi ha accolto, si dimostri una volta di più solidale ed accogliente, libera e sicura.