ISMETT: Una storia siciliana tutta da raccontare
Sabato 09 Ottobre 2010 12:03
È toccato ad un Avvocato di Bologna di 40 anni, dare la sua toccante testimonianza sul suo trapianto di polmone.
E’ toccato a lui perché l’Avvocato Giovanni Pignatelli, questo è il suo nome, è stato il millesimo trapiantato dell’ISMETT, il Centro Trapianti con sede a Palermo. Ed è stato bello sentire dalla sua voce che uno degli interventi chirurgici più difficili al mondo, non solo era perfettamente riuscito, tant’è che era lì vivo e pimpante, ma anche che i suoi due mesi di permanenza a Palermo dovuti all’intervento e al post-intervento sono stati vissuti con una qualità della vita inimmaginabili da lui stesso fino a qualche mese prima.
Parole che potrebbero sembrare esagerate ma che fanno il paio con quelle dell’Arcivescovo di Palermo, S.E. Mons. Paolo Romeo “l’ISMETT rappresenta luce e speranza proprio in un momento in cui la speranza sembrava si stesse perdendo”.
Mai parole sono state così sagge. Palermo grazie all’ISMETT è diventata una delle capitali del mondo, almeno nel campo dei trapianti.
Sentite le statistiche: la sopravvivenza dei pazienti dopo un anno dall’intervento di fegato è dell’87,3% pari, o addirittura superiore alle medie italiane, europee e statunitensi.
I pazienti sono per l’87% siciliani, il restante 13% viene dal resto dell’Italia, di questi addirittura il 3,6% viene da altre parti del mondo.
Avete capito bene! Vengono dal resto d’Italia e dal mondo in Sicilia, per farsi trapiantare il fegato, il cuore, il polmone o il pancreas, il 13% dei pazienti e la tendenza è in enorme aumento.
L’ISMETT dice con orgoglio Bruno Gridelli, Direttore dell’Istituto, è “ai vertici mondiali per gli interventi al fegato in laparoscopia e per i pazienti con malattie di organi solidi e HIV positività. Negli ultimi 2 anni il Centro Trapianti siciliano non si limita più a ricevere Know-how dalla casa madre (il Centro Medico della Università di Pittsburgh: UPMC), ma è diventata esso stesso produttore di Know-how che ora viene divulgato nella Regione Sicilia, in Italia e nel mondo”.
E tutto questo con personale in larga maggioranza siciliano (solo per fare un esempio l’equipe dei medici chirurghi è per il 70% “made in sicily”) .
Ha ragione Laura Raimondo, Managing Director, di UPMC Italy and Vice – presidente per i Rapporti Internazionali di UPMC Italy, che da quel lontano 1996 è il partner dell’ISMETT: “L’ISMETT di Palermo oggi è una opportunità per i giovani non solo siciliani che possono realizzare una produzione scientifica di eccellenza in uno dei centri medici più all’avanguardia del mondo”.
E tutti guardano con curiosità al prossimo anno, quando all’ISMETT verrà riconosciuto dal Ministero della Sanità lo status di IRCSS, cioè diventerà Istituto di Ricerca Scientifica. Fatto questo strameritato, visto che è stato riconosciuto dall’intero mondo scientifico.
L’Università di Pittsburgh ha detto la brava manager è “pronta a fare da locomotiva per il pieno inserimento del Centro Trapianti di Palermo nella rete globale della ricerca scientifica”.
“Il nostro obiettivo – ha continuato - adesso è quello di far crescere il territorio tutto”. Parole prudenti, fiduciose ma anche cariche di certezza. Infatti già a dicembre partirà la gara per la costruzione di RI.MED., il Centro Ricerca del Mediterraneo nato sempre con la partnership di UPMC e della Università di Pittsburgh e per la componente italiana la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Siciliana e il CNR, che vedrà le migliori energie del mondo concentrarsi a Palermo-Carini per la ricerca BIOTECH.
Come è stato detto, in occasione della presentazione del traguardo del 1000° trapianto, non è facile fare le cose assieme in Sicilia. Allora, in quel non lontano aprile 1997 le sinergie fra molti uomini di buona volontà realizzarono quello che oggi è uno dei fiori all’occhiello di questa complicata ma pur sempre straordinaria Sicilia. E oggi come allora, con RI.MED. si vuole completare una filiera che porterà ricchezza e sviluppo alla Sicilia tutta.
A fine mattinata, tra gli abbracci e le contenute soddisfazioni, ci ha pensato Ugo Palazzo, da sempre una delle anime dell’ISMETT a chiudere in bellezza: “al di là dei risultati scientifici, quello che è venuto fuori in questi anni è l’infinito Amore che abbiamo messo nel nostro lavoro e che abbiamo riversato ai nostri pazienti”.
… E ora, a maggior ragione, ci siamo convinti che nonostante il difficile momento, la Sicilia e l’intero Paese, con questo metodo e con queste energie umane, ce la faranno ancora una volta!
Alessandro Pagano