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Processo Morini





Articolo pubblicato su "La Sicilia" del 23.11.2010


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Cadono le accuse di concorso in abuso d'ufficio per il deputato nazionale del Pdl Alessandro Pagano e per il chirurgo Silvio Morini, attuale primario di Chirurgia dell'ospedale "Sant'Elia" e coinvolti nel procedimento preliminare per le presunte irregolarità per la nomina a primario di Chirurgia dello stesso dott. Morini. Dunque l'on. Pagano è stato assolto mentre il dott. Morini è stato prosciolto perché il fatto non sussiste. Lo ha deciso il gup Marcello Testaquatra con la sentenza emessa intorno alle 18,45 di ieri; il giudice ha anche disposto il non luogo a procedere per gli ex dirigenti del "Sant'Elia" Alberto Paladino (68 anni, ex direttore generale), Giuseppe Amico (59 anni, ex direttore sanitario) e Franco Maniscalco (58 anni, ex direttore amministrativo) cancellando così anche l'accusa di abuso d'ufficio che sarebbe stata commessa in concorso con Morini - che avrebbe assunto una condotta istigatrice per avere il posto - e Pagano, riguardante la nomina del primario. A carico di Amico, Maniscalco e Paladino sono rimasti alcuni capi d'imputazione per i quali saranno processati in Tribunale.

Le accuse non confermate dal giudice riguardano fatti risalenti al giugno 2007 - quando vennero riaperti i termini per il concorso di primario e al febbraio 2008, quando venne appunto nominato il dott. Morini dopo l'annullamento della procedura di selezione al termine della quale erano stati giudicati idonei quattro candidati, ovvero i medici Arcangelo Lacagnina, Michele Ricotta, Carmelo Venti e Cesare Cannemi.

Secondo la Procura si trattava di una procedura irregolare, che avrebbe originato un vero e proprio abuso d'ufficio tanto che il procuratore aggiunto Amedeo Bertone e il sostituto Maria Pia Ticino avevano chiesto la condanna a 1 anno e 6 mesi per l'on. Pagano e il rinvio a giudizio per gli altri imputati, ritenuti pienamente responsabili di tutte le accuse loro contestate.

Una ricostruzione che però gli avvocati difensori Cinzia Di Vita, Francesco Crescimanno, Giuseppe Ferraro, Nino Caleca, Giovanni Pitruzzella, Rudi Maira, Calogero Licata, Vincenzo Mellìa e Giuseppe Lo Faro hanno contrastato con forza sostenendo che gli imputati avevano agito regolarmente senza violare alcuna norma e soprattutto evidenziando l'assenza di elementi probatori a riscontro delle accuse.

I tre ex dirigenti del Sant'Elia sono però stati rinviati a giudizio per altre accuse. Nel dettaglio il dott. Paladino dovrà rispondere davanti al Tribunale collegiale di abuso d'ufficio continuato per non avere, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, annullato alcune delibere in base alle direttive emanate all'inizio del 2009 dall'Assessorato regionale alla Sanità. Fra queste vi è anche quella con cui venne affidato l'incarico di primario ad un esterno, cioè il dott. Morini. Al dott. Paladino vengono contestate pure le ipotesi di falso e diffamazione per avere sostenuto che il dott. Arcangelo Lacagnina, uno dei candidati giudicati idonei a ricoprire il posto di primario di Chirurgia, non aveva eseguito interventi ad alta complessità su organi quali fegato e pancreas.

Davanti al Tribunale collegiale, a partire dal prossimo 15 febbraio, compariranno pure i dott. Giuseppe Amico e Franco Maniscalco perché avrebbero sostenuto in una delibera che i medici Arcangelo Lacagnina e Michele Ricotta non avrebbero avuto un curriculum confacente alle esigenze aziendali per il posto di direttore dell'unità di Chirurgia. Tutte accuse che dovranno passare al vaglio del Tribunale nisseno che porterà avanti il dibattimento.

Nel processo che inizierà a febbraio in Tribunale saranno indicate come persone offese i quattro ex candidati al posto di primario ovvero i dott. Arcangelo Lacagnina, Michele Ricotta, Carmelo Venti e Cesare Cannemi, che in questo processo erano parte civile con gli avvocati Emanuele Limuti, Adriana Salerno, Luigi Colaleo, Dino Milazzo e Davide Schillaci. Parte civile era anche l'Azienda sanitaria provinciale nissena, assistita dall'avvocato Carmelo Peluso.

I legali di parte civile avevano "sposato" completamente la ricostruzione accusatoria associandosi alle richieste dei pubblici ministeri presentando richieste di rinvio a giudizio.

La vicenda risale al 2007-2008, dopo la nomina a primario di Chirurgia del dott. Morini. Secondo l'accusa l'on. Pagano avrebbe esercitato pressioni sui vertici del "Sant'Elia", sfruttando la carica di deputato regionale da lui ricoperta all'epoca, per favorire il dott. Morini. E i dirigenti del "Sant'Elia" sarebbero stati, a dire dei magistrati della Procura "compiacenti" prima riaprendo i termini del concorso e poi annullandolo definitivamente.

Ma tali accuse non hanno retto del tutto al vaglio del gup, che depositerà la motivazione della sentenza assolutoria emessa nei confronti dell'on. Pagano fra 90 giorni. Poi la Procura deciderà se appellare o meno il verdetto.

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