“In un’epoca quale è questa, in cui impera l’idolatria di modelli altamente fuorvianti e diseducativi, la figura e la dedizione al lavoro, fino all’estremo sacrificio della vita, del giovane magistrato Rosario Livatino, barbaramente trucidato per mano della mafia e di cui oggi ricorre il 21esimo anniversario della morte, si stagliano in tutta la loro abbagliante forza contro le tenebre della violenza mafiosa”.

Lo afferma Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera e capogruppo in Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza.

“La notizia dell’avvio della ‘causa di canonizzazione’ di Rosario Livatino, - prosegue - la quale ha destato in noi un profondo e commosso senso di gioia, certamente scuoterà le coscienze della nostra società in cui, in maniera troppo frettolosa e superficiale, si è dimenticato, o peggio ancora mai conosciuto, il coraggio e l’impegno nella lotta alla mafia del giovane giudice, pagato a prezzo della vita”.

“Un esempio, quello del giudice Livatino, - conclude - che auspichiamo venga seguito e imitato soprattutto dai più giovani, specie oggi in cui, a causa della diffusione sui social network di gruppi che inneggiano e sostengono i boss più sanguinari e violenti di mafia e camorra, stanno subendo un vero e proprio ‘lavaggio del cervello’ che li sta inducendo ad approvare e ammirare i membri delle organizzazioni criminali”.