Giovedì, 18 Aprile 2024


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Proiezione al cinema "Don Bosco" de "La Rosa Bianca", il film di Marc Rothemund

SAN CATALDO – "Un film per avvicinare gli studenti ad una concezione pluralista del giorno della Memoria dell'olocausto, messo in atto dai fanatici del nazional-socialismo di Hitler".

L’idea è dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, che ha invitato al cine teatro "Don Bosco" gli studenti dei due istituti d'arte e della scuola "Maria Ausiliatrice" di San Cataldo ad assistere alla proiezione del film "La Rosa Bianca". Un’opera in cui il regista, Marc Rothemund, ha voluto parlare di una realtà poco conosciuta e cioè di quella parte della popolazione tedesca che durante il regime nazista ha saputo ribellarsi ai gerarchi e alle leggi razziali pagandone il prezzo anche con la vita.

"Un giorno – ha detto l’assessore Pagano – che serve a ricordare non solo le vittime ebree dello sterminio nazista, ma anche il coraggio di quei tedeschi che hanno tentato di risvegliare le coscienze di un popolo soggiogato al volere di Hitler. I ragazzi della Rosa Bianca propongono un modello intelligente, propositivo e corretto dell'essere impegnati nel sociale, molto attuale se si pensa a quanto i giovani oggi abbiano bisogno di una guida e di giusti valori da seguire. A distanza di un mese circa dalla commemorazione dell'olocausto, noi abbiamo voluto proporre questo film ai giovani, per porre l'accento sulla differenza tra ricordare e avere memoria. Il ricordo è proiettato verso il passato, la memoria deve invece essere la linea guida dei giovani che saranno gli adulti di domani e dovranno far sì che aberrazioni come l'olocausto e le deportazioni non avvengano più. Perchè memoria vuol dire attualizzare ciò che è successo nel passato per fare in modo che il presente diventi foriero di un futuro migliore".

La Rosa Bianca è un film basato sulla realtà storica ricostruita anche grazie allea documentazione rinvenuta negli archivi segreti della Germania Est resi pubblici dopo la caduta del muro di Berlino.

Il film ricostruisce gli ultimi giorni della ragazza bavarese, Sophie Scholl, che seppe tenere testa agli accusatori e morì, proclamando le proprie idee di libertà, con gli altri giovani della Rosa Bianca. Il gruppo "Weisse Rose", fu una realtà d’amicizia tra giovani universitari tedeschi cattolici ed evangelici, accomunati dall’amore per la bellezza e la verità, che tra l’estate del 1942 e il febbraio del 1943, distribuirono volantini nell’Università di Monaco per incitare alla resistenza contro Hitler.

"Questo film – ha proseguito l’assessore Pagano – propone valori quali l’amicizia e la libertà che sono alla base di ogni rapporto umano e che, uniti alla solidarietà cristiana e al buon senso rappresentano certamente un inestimabile patrimonio idelogico da rivalutare e da insegnare alle giovani generazioni. I ragazzi di oggi sono privi di grandi ideali per colpa degli adulti che non hanno saputo trasmetterli. Questo film rappresenta un buon esempio di come costruire l'etica della responsabilità".

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