#Sanremo2015, Famiglia #Anania: Interrogazione a risposta orale
Sabato 14 Febbraio 2015 12:48
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Il 10 febbraio sul palco del festival di Sanremo è salita la famiglia Anania, la più numerosa d’Italia, composta da padre, madre e da 16 figli; a cagione di questo fatto la famiglia è stata trattata come un fenomeno da baraccone;
Durante la presentazione, sul palco papà Anania, ha dichiarato “che "un essere umano può creare qualcosa di così grande solo con l'aiuto dello Spirito Santo”; la cattiva coscienza del popolo del web, colpita in da questa dichiarazione di estremo candore e determinazione, ha prodotto quasi 3.000 tweet di insulti sul web. Per non parlare dei commenti al vetriolo dei cosiddetti blogger, spuntati ieri su siti prestigiosi;
quel che tuttavia è inammissibile e contrario alla legge è stato l’insulto gratuito arrivato da Saverio Raimondo, conduttore del Dopo Festival Rai, il quale sul web in onda (in tutto il mondo) ha così commentato: «Ricordo alla famiglia Anania che l'aborto è passato in Italia»;
pur nella sua ipocrisia, la legge sull’aborto, (n.194 del 1978) ha come titolo “Norme per la tutela sociale della maternità” e precisa , al comma 2 dell’articolo 1 che “L’interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite”; l’articolo 4 precisa che si può ricorrere all’aborto allorquando la donna “accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito”; tali disposizioni sono rafforzate da una serie di sanzioni penali;
il Contratto di servizio che individua gli obblighi informativi della Rai, quale concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, prevede oltre al pluralismo informativo, un’adeguata preparazione culturale dei conduttori e una serie di obblighi di correttezza dai quali deriva il divieto di esprimere posizioni che si configurino come apologia di reato;
il conduttore Rai ritiene invece che l’aborto sia un metodo contraccettivo: il suo pregiudizio è aggravato dall’ignoranza; il conduttore Rai ha violato gli obblighi del Contratto di servizio, oltre che il buonsenso e il buongusto;
nel preannunziare che gli interroganti presenteranno apposita denunzia presso la Commissione di vigilanza Rai;
per sapere
se non ritenga opportuno intervenire sulla Concessionaria pubblica al fine di chiedere l’allontanamento dalle trasmissioni sia in audio che in video del conduttore Saverio Raimondo per le responsabilità evidenziate in premessa.
Pagano
@alepaganotwit