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ANSA: Tripoli silura il suo premier, passo verso l'intesa.  Sfiduciato il "rivoluzionario" Hassi, incompatibile con Tobruk (di Rodolfo Calo')


Il Congresso nazionale generale libico, il parlamento di Tripoli, ha sfiduciato il premier Omar Hassi con un mossa che punta ad agevolare la formazione di un governo di unita' nazionale con Tobruk evitando quella spaccatura in due della Libia in cui si sta incuneando l'Isis. L'annuncio del siluramento e' stato dato in tv da un portavoce del Congresso nazionale, il "Gnc", sottolineando che la sua rimozione e' stata reclamata da decine di deputati e componenti dell'esecutivo minacciando proprie dimissioni. Il motivo ufficiale e' la scadente prestazione di Hassi sul fronte della gestione della crisi economica, da lui negata. Il portavoce, Omar Hemaidan, ha detto pero' che il siluramento potrebbe essere un passo, una "tappa", verso il governo di unita' nazionale qualora i negoziati mediati dall'Onu andassero a buon fine. Anche se l'esecutivo per ora resta e sara' guidato dal primo vicepremier Khalifa Ghwell, altri ministri potrebbero saltare in questa fase di avvicinamento ad un intesa. Al di la' delle querelle sull'economia, una spiegazione delle dimissioni del capo del governo parallelo autoproclamatosi a Tripoli viene dato da un esponente politico locale che sottolinea la matrice troppo "rivoluzionaria" di Hassi mentre ora si punta su un governo "civile", con esponenti "nuovi" compatibili con quelli che esprimera' Tobruk, l'esecutivo riconosciuto dalla Comunita' internazionale. Del resto, "il processo politico di riconciliazione nazionale" fra Tobruk e Tripoli "sembra a pochi passi dal traguardo, con l'accordo in larga parte chiuso anche sul format del futuro governo", ha ricordato in una nota Alessandro Pagano, deputato di Area Popolare e attento osservatore di questioni libiche. Un deputato di Tobruk, Issa Al-Oraibi, ha previsto che dopo la pausa dovuta al Vertice della Lega araba dello scorso fine settimana i negoziati in Marocco riprenderanno l'8 aprile. Osservatori egiziani (alquanto filo-Tobruk) spiegano le dimissioni con conflitti interni esplosi anche con le potenti brigate di Misurata, la citta'-perno della coalizione di milizie islamiche Fajr Libya che assieme ai Fratelli musulmani aveva collocato al potere Hassi nell'agosto scorso e che intanto e' divenuta l'ago della bilancia spostatosi nel campo del negoziato. Hassi, esponente dei Fratelli musulmani e capo del "governo di salvezza nazionale", del resto il mese scorso aveva gia' dovuto ammettere ad un giornale britannico di avere un potere limitato e quasi nessuna influenza sulle milizie di Fajr Libya. Oltre ad annunci-bufala su un sostegno americano e britannico, i media gli rimproverano anche uscite controverse come l'aver definito "bella" Ansar al Sharia, formazione alleata dell'Isis.

(ANSA) IL CAIRO, 31 MARZO 2015

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