Giovedì, 28 Marzo 2024


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#sicilia: su miglioramenti #sanità da #crocetta solo bluff. Inaccettabili #disagi per malati oncologici

 

 

 

 

 

 

"Ho fatto diventare la sanità siciliana una delle migliori d’Italia”, così il 26 febbraio 2017 all’Arena di Giletti si esprimeva Rosario Crocetta, per pochi mesi ancora governatore della Sicilia.


 

 

In quell'occasione Crocetta fece una figura barbina, platealmente accusato di manifesta incapacità dagli altri ospiti del programma. Il governatore si difese sostenendo di aver migliorato gli standard e le prestazioni nella sua regione, tanto da arrivare a dichiarare che grazie a lui (sic!) la sanità siciliana sarebbe (e sottolineo 'sarebbe') diventata una delle migliori in Italia, piazzandosi oggi addirittura al settimo posto. Ma le sue sono come al solito le fantasie di chi vive in un mondo parallelo.

La verità, purtroppo, è che il personale sanitario è in Sicilia di primo livello ma che il sistema organizzativo della sanità regionale è al collasso. Da mesi sono "bombardato" da SOS di medici, infermieri, operatori socio sanitari, amministrativi, che non ce la fanno più. Gli ultimi concorsi risalgono a molti anni fa e nel frattempo il personale è andato in pensione, mentre quello che è rimasto vive una stagione di stress insostenibile, con responsabilità eccessive e il lavoro moltiplicato. Tutti noi sappiamo che in sanità è il paziente che deve essere messo al centro di ogni attività di assistenza e cura. In altre parole al centro del sistema sanitario.

Nei fatti, invece, i persistenti scompensi organizzativi del SSR continuano ad arrecare danni enormi a chi sta già male. Solo per fare un esempio, la situazione dei malati oncologici che stanno facendo le loro cure presso la Radioterapia del “Raimondi” di San Cataldo è al limite della disperazione. Il loro resoconto sembra un bollettino di guerra: gli apparecchi si rompono con una frequenza ormai inaccettabile, mentre negli ultimi mesi gli ammalati, a causa delle mancate riparazioni, sono stati oggetto di un estenuante  ping-pong fra Gela e San Cataldo con conseguenti disagi psicologici ma anche fisici. Se non fosse per il personale medico,  tecnico e sanitario, di cui tutti parlano con ammirazione per la preparazione, lo spirito di abnegazione e la professionalità, ci sarebbe stata la rivolta popolare.

Urge un immediato cambio di rotta. Ma non potendo contare sul Presidente della Regione perché incapace, tutta la “croce” ricade sulle spalle del Direttore Generale dott. Carmelo Iacono.

Iacono è un oncologo e quindi, a maggior ragione, capisce cosa significa arrecare stress psico-fisici a pazienti debilitati. Gli chiediamo un intervento forte affinché, almeno in questo campo, non si abbiano più a ripetere guasti ricorrenti dovuti alla mancata manutenzione ordinaria.

Nell’attesa di vedere un cambio di passo autentico con il prossimo Presidente della Regione, che noi ci auguriamo essere Nello Musumeci, ci accontenteremo di avere almeno dei gesti e dei segnali di ordinaria amministrazione. Che almeno la manutenzione ordinaria venga fatta e gli apparecchi siano riparati in tempo reale. Il popolo non ce la fa più!

@alepaganotwit

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