Venerdì, 19 Aprile 2024


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Procreazione Medicalmente Assistita

 Procreazione Medicalmente Assistita

(Organizzato da: Associazione Medici Cattolici Italiani Reg. Sicilia; Federazione Movimenti per la Vita e Centri di Aiuto alla Vita Reg. Sicilia; Unione Giuristi Cattolici Italiani Prov. Caltanissetta)

Fra gli intervenuti: Prof. Lucio Romano (Università degli Studi di Napoli "Federico II" Dipartimento di Scienza Ostetrico-Ginecologiche); Avv. Tonino Gagliano (Penalista Patrocinante in Cassazione); On. Prof. Nicolò Piccione (Presidente Regionale Associazione Medici Cattolici e dell’Ufficio Pastorale Salute della C.E.S.I.); S.E. Mons. Michele Pennini (Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina).

Traccia della relazione dell’On.le Alessandro Pagano – Assessore Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione

1) Si radica la pretesa di avere un figlio – oggetto. Una specie di bene posseduto.

2) Se il figlio è persona non può essere scelto né scartato.

3) Per il referendum sono necessari oltre 500.000 firme, ma i promotori vogliono condizionare la legge esistente piuttosto che promuovere il referendum. Penso sia indispensabile lottare per il Referendum piuttosto che mediare su questa legge che è giudicata la migliore in Europa. Non solo, ma favorendo l’astensionismo le probabilità di vittoria sono elevatissime. Un gruppo di deputati ha presentato proposta di modifica della legge n. 40/2004 "in materia di Procreazione Medicalmente Assistita" (Pma):

Nella relazione che accompagna la proposta si segnalano "limiti e incongruenze" della legge 40, si dice "evidenziati dai promotori del referendum abrogativo" e si imputa alla legge una sorta di "eccesso di tutela del concepito". L'intenzione dei proponenti è quella di giungere a una modifica della disciplina sulla fecondazione artificiale prima dei referendum, in modo da impedirne la celebrazione. La paura e le incertezze neiraffrontare le prove referendarie, finisce col farcele perdere tutte, come è avvenuto per il divorzio e l'aborto.

Premetto a proposito della legge 40/2004, che nonostante i limiti, ha fissato regole e paletti. E che quanto non fu realizzato in tempi di egemonia politica di sedicenti cattolici - lo stop a divorzio e aborto - è oggi almeno in parte riuscito in ambito di PMA, coagulando forze cosiddette trasversali, grazie alla buona volontà di uomini di retta coscienza, cattolici e non.

Da questo punto di vista almeno, abbiamo motivo di essere più sereni rispetto a trent'anni fa.

Permettetemi qualche sottolineatura a margine della proposta, almeno per i passaggi più significativi del testo: Si rivedono i requisiti per accedere alle tecniche di Pma, alle quali potranno essere ammesse non solo le coppie "con problemi riproduttivi", ma anche quelle "portatrici di malattie genetiche o infettive trasmissibili", il cui elenco dovrà essere definito da linee guida. Non è una piccola modifica : l'ammissione alla Pma dei portatori di malattie genetiche o di malattie sessualmente trasmesse sgancia la fecondazione in vitro dal problema della sterilità, per la cui soluzione è stata immaginata; e consolida la convinzione che la Pma è non soltanto per chi non può avere figli - storiella che aveva preceduto l'emanazione della legge - ma un nuovo modo ordinario di concepire in determinate condizioni.

Ricordiamo sul punto le considerazioni di Testart, padre dell'iniezione intra-citoplasmatica di spermatozoi, il quale, intervistato (// Foglio, 11 giugno 2004), all'osservazione del giornalista secondo cui "una coppia che può avere figli "normalmente', preferirà sempre farli nel proprio letto piuttosto che andare in laboratorio", Testart obietta: "Crede? E quando ci saranno gli spot in tv per colpevolizzare i genitori che vogliono fare ‘il bambino del caso, e si sentiranno per questo come dei selvaggi? Si sentiranno dire: volete rischiare di mettere al mondo un bambino con una patologia, quando avete la possibilità di avere un bimbo sano e felice? Volete che vostro figlio sia infelice?".

Dalla proposta viene soppressa poi la norma della legge 40 che stabilisce che la volontà di accedere alle tecniche di Pma può essere revocata solo fino al momento della fecondazione dell'ovulo. Ma questa soppressione finisce per incentivare la creazione di embrioni soprannumerari e in stato di abbandono.

L'articolo 6 ammette la diagnosi preimpianto per l'individuazione delle patologie indicate dalle linee guida, anche in base ai casi previsti dalla legge sull'aborto. Così la Pma da "modo per avere figli" diventa "modo per avere figli sani"; il fulcro dell'attenzione si sposta dall’"avere figli! a "che tipo di figli avere". Indipendentemente dalle intenzioni dei proponenti, questa proposta apre la strada all'eugenetica, cioè alla scelta dei figli in base a criteri stabiliti a priori .

Si radica la pretesa del figlio come diritto. Ma ciò di cui si ha diritto è praticamente un oggetto, un servizio, una struttura o un bene posseduto.

Non può esistere il diritto ad "avere una persona" come si ha una cosa o un servizio, cioè come un possesso. Se il figlio non appartiene, come un oggetto, ai genitori, e dunque non può essere preteso, a maggior ragione non potrà essere (come un oggetto da Standa) "scelto" o "scartato", cioè eliminato.

Possiamo porre le basi affinchè nasca e si sviluppi sano, ma non lo si può rifiutare quando nasce malato o con l'eutanasia se si ammala in seguito.

Ancora : l'articolo 7 abolisce il limite di "produzione" degli embrioni, i quali potranno essere più di tre, anche se resta il limite di tre per il trasferimento in utero; per gli altri è ammessa la crioconservazione. Tutti sanno che fra i problemi che pone la crioconservazione vi è quello che dopo 5 anni l'embrione si ritiene non impiantabile, e questo incrementa il numero delle morti embrionali provocate.

Si inserisce la possibilità di utilizzare per la ricerca clinica e sperimentale gli embrioni che verranno dichiarati non idonei all'impianto.

Osserviamo :

a) in genere vi sono alternative all'utilizzo degli embrioni, come nel caso delle cellule staminali "adulte", che hanno sinora dato risultati assai più promettenti di quelle embrionali

b) qualora non vi fossero alternative all'uso di embrioni per curare una patologia, la loro soppressione equivarrebbe a sopprimere un essere umano per salvarne altri: siamo tutti convinti che sia moralmente lecito? Va da sé che "non idonei all'impianto" sarebbero, oltre agli embrioni con malformazioni morfologiche incompatibili con la vita, tutti gli embrioni portatori di difetti genetici giudicati non "tollerabili", e tutti quelli in stato di abbandono. Sarebbe, di nuovo, una discriminazione su base genetica o sanitaria: avanti i sani , in laboratorio e nella spazzatura gli altri.

Vi è una poi una generalizzata e forte diminuzione delle pene detentive previste dalla legge 40: è un tema di rilievo minore rispetto agli altri, ma va ricordato.

Le richieste di referendum hanno superato abbondantemente la soglia del mezzo milione di firme grazie al contributo dei Ds: i quali, tuttavia, non vogliono i referendum. L'obiettivo è per loro convincere il fronte provita a fare quello vogliono piuttosto che affrontarlo in uno scontro aperto. Il nodo, quindi, non è tecnico, ma è politico; non è in questione la soluzione del cavillo posto a metà fra la scienza e il diritto, ma la capacità dello schieramento pro-vita (e di chi, al di fuori di esso, ha condiviso questa battaglia) di resistere ai richiami del politicamente corretto. Sarebbe veramente paradossale se, per il timore di affrontare il referendum, che comunque -occorre ricordare - ci sarebbe ugualmente, perché le proposte di modifica non incidono sull'eterologa, che è oggetto di uno specifico quesito referendario, le sirene libertarie trovassero adepti anche dalla nostra parte e che paura di perdere si rinunciasse a combattere.

4) Cultura secolarizzata = totalitarismo subdolo.

5) "Si avrà la liberazione dell’umanità quando ci saremo liberati della Morale, della Famiglia, del Lavoro". (Marcuse). Ma la libertà va coniugata con le Responsabilità; il Diritto Naturale Cristiano è fondamento di libertà perché incardinato sulle Responsabilità.

6) La svolta di Bush (la vittoria della Morale).

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