Venerdì, 29 Marzo 2024


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Anno 2005

Finanziato il restauro della chiesa S. Agostino

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - L'assessore regionale ai Beni culturali, Alessandro Pagano, ha stanziato la somma di 53 mila euro per il restauro della Chiesa Sant'Agostino. I lavori consistono nella sostituzione della pavimentazione, del marmo sulle pareti laterali e del portone d'ingresso. «Con questo finanziamento - dice l'amministratore regionale - riqualificheremo un importante luogo di culto per la città di Gela». Il progetto del restauro rientra nell'ambito del programma varato per la valorizzazione del patrimonio religioso. La Chiesa Sant' Agostino fu eretta nel 1456, nel 1783 è stato invece edificato il campanile. Intanto sono in corso i lavori relativi alla costruzione della Chiesa San Rocco, nel quartiere Cantina Sociale. Il luogo di culto è stato finanziato con i fondi dell'otto per mille.

 

Il vino di eccellenza ha un ruolo nel rilancio del turismo siciliano

(Tratto da "La Sicilia") - Strategie. Agricoltura ed eno-gastronomia nei circuiti internazionali delle vacanze

Palermo. Passerà alla storia l'annata 2004 dei vini siciliani, con un rating di 5 stelle per i bianchi e di 4 per i rossi, un risultato che colloca la vitivinicoltura dell'Isola ai vertici dell'enologia mondiale. L'edizione 2005 di «Sicilia en primeur» – la manifestazione promossa da Assovini Sicilia con la sponsorizzazione di Banca Nuova e la partecipazione degli Assessorati regionali all'Agricoltura, ai Beni Culturali e al Turismo e che ha visto a Palermo oltre cento giornalisti provenienti da 31 Paesi – ha confermato le performances ottenute dalla vitivinicoltura siciliana in appena un decennio, ma anche indicato che non può accontentarsi degli allori finora conquistati. Bisogna andare avanti e guardare oltre.

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Catania ha le carte in regola per ospitare il suo museo archeologico regionale

(Tratto da "La Sicilia") - Il recupero a Caltagirone di tre vasi attici a figure rosse per opera delle forze dell'ordine ha riproposto, come un atavico tormentone, il problema dei poli museali della città di Catania. Dove esporre questi ultimi vasi? L'assessore regionale Pagano sembra non avere dubbi, affermando che presto saranno collocati nel nuovo allestimento del museo di Castello Ursino. Una dichiarazione che sembra perdere di vista il vero problema e cioè la mancanza a Catania di un polo museale della Regione. Perché mai i tre vasi devono essere esposti a fianco degli oggetti delle collezioni civiche? Che legame hanno con il resto dei reperti già appartenuti al Biscari e ai Padri benedettini?

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Istituto Testasecca. Finanziati i lavori di ristrutturazione

(Tratto da "La Sicilia") - L'assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano, ha firmato il decreto per il finanziamento dei lavori di ristrutturazione organica dell'istituto Testasecca. "Questo intervento - ha detto l'assessore Pagano - è di rilevante importanza per il ruolo che l'Istituto Testasecca ha al giorno d'oggi per Caltanissetta. Il progetto prevede il rifacimento del manto dì copertura mediante la collocazione di lastre sottocoppo, la relativa pulizia e sostituzione dei coppi inutilizzabili nonché il rifacimento del sistema di smaltimento delle acque piovane.

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Catania: ci sono i vasi attici il museo no

(Tratto da "La Sicilia") - Pagano: «II castello Ursino è in dirittura d'arrivo»

I bellissimi vasi attici trovaci dai carabinieri in casa di un malvivente di Caltagirone saranno consegnati alla Soprintendenza di Catania, Benissimo. Ma dove li metterà, in qualche scantinato? Perché Catania non solo non ha un museo archeologico, ma non ha nessun museo. I vasi ci sono, il museo no. È l'unica grande città italiana a trovarsi in queste deplorevoli condizioni. Ha un esteso patrimonio archeologico, ma il teatro romano di via Vittorio Emanuele è inagibile (però per eventi eccezionali, almeno una-due volte l'anno potrebbe essere anche utilizzato): l'anfiteatro romano di piazza Stesicoro è come non esistesse e il castello Ursino, uno dei pochi manieri al centro del tessuto urbano, è ancora chiuso o semichiuso. Quanto a via Crociferi abbiamo visto persino dei neon. Di che parliamo allora?

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Finanziata la messa in sicurezza dello Scientifico-Itc «Da Vinci»

(Tratto da "La Sicilia") - Fondi regionali in arrivo a Niscemi

Niscemi. «Sono rammaricato per non aver potuto partecipare all'inaugurazione del sito internet dell'Istituto «Leonardo da Vinci» di Niscemi. In compenso, però, sono felice di anticipare che il Liceo Scientifico e Istituto Tecnico Commerciale "Da Vinci" è l'unico plesso della provincia di Caltanissetta per il quale è stato previsto un finanziamento per la messa in sicurezza. Proprio in questi giorni, infatti, l'assessorato alla Pubblica Istruzione, in collaborazione con il Cipe, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, ha approvato il programma finanziario che prevede gli interventi in 72 istituti scolastici della nostra regione: al Liceo Scientifico e Istituto Tecnico Commerciale "Leonardo Da Vinci" sarà destinata la somma di 774.685 euro che servirà per gli adeguamenti strutturali in quanto l'edificio rientra in uno dei territori a maggior rischio sismico».

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Via al piano «sicurezza scuole»

(Tratto da "La Sicilia") - Stanziati 32 milioni e mezzo. Saranno destinati a 72 edifici. Nell'isola 5 mila strutture, 3.500 della Regione

PALERMO. Si preme sull'acceleratore per mettere in sicurezza gli istituti scolastici in Sicilia. Alla guida della macchina, l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Alessandro Pagano, che ha dato il via libera a primi 32,5 milioni di euro da destinare a 72 scuole dell'Isola. Soldi già disponibili e che si an¬dranno ad aggiungere ad altri 65 milioni in arrivo.Dunque, principale obiettivo dell'assessore, la sicurezza degli edifici scolastici. Ma soprattutto un obbligo di tutte le scuole nel rispetto di una norma nazionale prorogata, ancora una volta, al 30 giugno 2006. A quella data, per ogni scuola non adeguata a norma ne risponderà l'amministrazione di competenza.

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Scuole insicure, via ai lavori

(Tratto da "La Repubblica") - Il Cipe finanzia gli interventi in settantadue edifici

Un impegno finanziario di 120 milioni di euro per mettere "al sicuro" le scuole siciliane: è il progetto annunciato dall'assessore regionale alla Pubblica istruzione, il forzista Alessandro Pagano, Si comincia da settanta edifici scolastici, di proprietà regionale, in tutte le province siciliane: il Cipe ha approvato un finanziamento di 32 milioni 461 mila euro perla messa in sicurezza degli istituii. Gli interventi riguardano le scuole che sorgono in zone ad alto rischio sismico.

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Scuole più sicure. Un piano per l’isola. Per 72 istituti sono in arrivo 32 milioni

(Tratto da "Giornale di Sicilia") - Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha detto si al finanziamento per la messa in sicurezza di una serie di edifici. Lavori entro il 2006

PALERMO. Scuole più sicure per gli studenti di 72 scuole siciliane. Entro il prossimo anno scolastico, infatti, potranno partire i lavori per adeguare alle norme antincendio e antisismiche alcuni istituti individuati dalla Regione fra quelli più bisognosi di interventi. Il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, ha, infatti, approvato il programma finanziario per la messa in sicurezza di scuole, che prevede uno stanziamento di 32 milioni e 461 mila euro. «Ci siamo dati obiettivi precisi per migliorare la situazione della nostra edilizia scolasti¬ca» spiega l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, Alessandro Pagano.

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Legalità nelle scuole e lotta al lavoro nero ecco i progetti finanziati

(Tratto da "La Sicilia") - Con i fondi di «agenda 2000»

L'assessorato regionale dei Beni culturali e della pubblica istruzione ha approvato la graduatoria dei progetti ammissibili ai finanziamenti di Agenda 2000 dedicati alla "Campagna di educazione alla legalità nelle scuole". Il decreto del dirigente generale del dipartimento regionale Pubblica istruzione pubblicato nei giorni scorsi nella Gazzetta ufficiale regionale assegna alla provincia di Caltanissetta oltre 173 mila euro. I progetti finanziati sono solo cinque, di cui uno rientra in una specifica categoria dedicata alla lotta al lavoro nero.

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