Lavoro, Pagano (Pdl): Puntare su flessibilità, sicurezza, crescita o sarà recessione

 

 

“Se in Italia il normale dibattito politico non fosse dominato da meri impulsi ideologici, certamente sulle questioni dell’art. 18 e della riforma del mercato del lavoro si sarebbe trovato il giusto bilanciamento tra la ‘flessibilità’


imposta dalla globalizzazione e la garanzia del reddito per scongiurare l’avvento di nuovi poveri e la conseguente contrazione dei consumi che decreterebbe la chiusura di esercizi commerciali e imprese.”

Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.

“Anziché impegnarsi nell’elaborazione di soluzioni che evitino al Paese questi rischi – prosegue – stiamo assistendo ad un inutile e irresponsabile ‘ostruzionismo’ delle forze più conservatrici per rallentare un processo di riforma inevitabile per garantire all’Italia di restare competitiva”. 

“Tuttavia, ad una riforma del mercato del lavoro in linea con le esigenze imposte dall’attuale quadro economico, occorre prevedere l’introduzione di misure che, diversamente da quelle contenute nella manovra ‘Passera-Monti’, incentivino la crescita e la creazione di nuovo Pil”.

“Contrariamente al contenuto recessivo di questa manovra, - conclude - più correttamente definibile ‘salva Germania’ visti i rischi per la locomotiva d’Europa derivanti da un’eventuale fine dell’euro, se il Paese si trova costretto a sopportare dei sacrifici, che allora vengano utilizzati, attraverso l’introduzione dello strumento del ‘prestito forzoso’, per incentivare la nascita di nuove imprese e il sostegno di quelle già presenti al fine di creare nuovi posti di lavoro senza il ricorso a vane politiche keynesiane incentrate sulla spesa pubblica”.