"Esercita la tua saggezza nelle cose che vedi e chiedi di conoscere quelle che non vedi, perchè nulla ti manchi" (Sant'Ignazio di Antiochia)

 




Eravamo in 70 fra deputati e senatori, accompagnati dalle nostre famiglie e guidati dal Vice Presidente della Camera, Maurizio Lupi.
Eravamo in Russia per scoprire le radici della fede cristiana d’oriente, oltre che per visitare i luoghi degli eccidi perpetrati dal comunismo bolscevico.
Un pellegrinaggio che ha avuto una guida spirituale d’eccezione, il nostro cappellano alla Camera nonché Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, S. E. Mons. Rino Fisichella.


Un pellegrinaggio concepito da Maurizio Lupi per respirare con entrambi i “polmoni cristiani”, la Chiesa d’Occidente e la Chiesa d’Oriente, che, guarda caso, mai come adesso si trovano prossime al dialogo.
Le due Chiese, così come le due Terre, ereditano situazioni pesanti.
In Russia il comunismo ha lasciato segni terrificanti e Butovo, che abbiamo visitato, ne è stata la prova (40.000 uomini, donne e bambini massacrati da Stalin soltanto per incutere il terrore).
Ma anche in Occidente il materialismo ha lasciato eredità pesanti: l’indifferenza, l’assenza della Verità, la perdita del senso della vita, oggi rappresentano, ahimè, l’impronta caratterizzante della nostra epoca. Queste debolezze fanno provare angoscia e smarrimento in molti.
Infatti è proprio quando non si ha più fiducia nella Verità, perché sostituita dalla propaganda ideologica e dalla tecnocrazia, che si perde ogni speranza.
L’uomo occidentale è in decadenza perché la Giustizia e la Verità sono state rinnegate e tutto è stato consentito, anche le nefandezze.
Partendo da ciò Mons. Fisichella ha preso per mano 70 parlamentari e i loro cari e li ha condotti in un sentiero difficile ma elevato.
Verità. Lievito della società. Responsabilità. Comprensione dell’altrui Persona. Sono stati questi alcuni dei temi trattati dal Cappellano della Camera. Fisichella ha spiegato che “il legislatore non crea le Verità ma semmai scopre la Verità; la quale è iscritta nel cuore e nella natura dell’Umanità e che da sempre è la stessa”.
Fisichella ha esortato ad essere “sale del mondo”, perché se una classe dirigente non riesce a dare sapore a cosa serve? Come tutte le cose che non servono verrebbe calpestata e buttata via perché “chi è chiamato ad essere lievito della società non può tradire questa missione”.
... ma proprio alle classi dirigenti il Signore chiede più che agli altri.
Così come ha chiesto tanto a Padre Alexander Man, apostolo della libertà religiosa nella Russia comunista. Padre Man fu ucciso perché fu un testimone autentico della fede. Molti pellegrini hanno pianto ascoltando la storia del suo martirio.
“Il ritrovamento del senso di Responsabilità deve caratterizzare di nuovo l’Umanità e a maggior ragione coloro che sono classi dirigenti”, così Don Rino ci ha lasciati l’ultimo giorno. Un appello deciso così come lo è la sua personalità: “Dobbiamo svuotarci di noi stessi per poi accogliere il Signore. Solo così ritroveremo quell’umiltà necessaria per comprendere le ragioni dell’altro”. E’ vero! Quante liti potrebbero essere evitate se esistesse una reciproca comprensione fondata sulla responsabilità.
“La ricerca della propria responsabilità e della profondità dell’altrui persona elimina in noi i pregiudizi ideologici”. Quando si è in mezzo alla folla, ci è stato spiegato con una metafora, pur in presenza di migliaia di persone, uno scambio di sguardi di una frazione di secondo è sufficiente ad evitare lo scontro con l’altro. Per avere pace, ogni giorno si deve ricercare “la profondità dell’altro”, cioè le ragioni altrui. E la Parola di Dio, per chi ha la grazia di seguirla, facilita la lettura di ogni altro uomo.
Finalmente un “pensiero forte”, un pensiero che ha fatto da contraltare al “pensiero debole” finora dominante.
E in questo pellegrinaggio in Russia, grazie a Lupi e a Fisichella “la folla delle solitudini e la penuria di speranza” sono state soccombenti.

Alessandro Pagano