Terzo polo: Campi, non esiste, da Fli errori e tatticismo.




"La gestione di questa crisi non è sempre stata azzeccata. Secondo me, alla convention di Bastia Umbra il ritiro della delegazione del Fli dal governo era atto più che sufficiente. Non andavano chieste le dimissioni di Berlusconi, sono state un di più che non serviva": a dirlo è il direttore scientifico di Fare Futuro, la fondazione di Fini, in una intervista al settimanale 'Gli Altri' ''E poi - prosegue - ci sono stati altri errori. Per esempio, l'oscillare tra troppe ipotesi diverse che hanno disorientato l'opinione pubblica e lo stesso Fli.


Perchè un conto è voler costruire un centrodestra diverso da Berlusconi, un conto dichiararsi disponibili ad alleanze pure con Vendola oppure ad un governo tecnico o ancora farsi parte promotori del Terzo polo. C'è stato un eccesso di tatticismo". 
"Anche sulla scelta terzo polista di Fli, Campi non è convinto: "Il terzo polo non è mai nato - spiega - è un progetto piuttosto evanescente, una sommatoria di forze politiche che possono diventare elemento di disturbo in caso di competizione elettorale. Ma per il resto non c'è una leadership, non c'è un programma, un disegno complessivo. Fini, Casini, Rutelli non hanno le stesse idee: Fini è per il bipolare maggioritario, Casini è un proporzionalista. Bisognerebbe scegliere tra l'una e l'altra ipotesi: non è secondario".
Quanto al futuro del premier, Campi osserva: "Berlusconi ha bisogno di un salvacondotto giudiziario, per uscire di scena deve essere sicuro di averlo". "E' il sistema politico italiano che dovrebbe avere la forza di farsi carico di questa situazione. Berlusconi non può uscire di scena con una modalità infamante".