Tavola rotonda - "La trasparenza possibile nella Rcauto"

 



Articolo pubblicato sul periodico "L'Agente di Assicurazione" n. 82 


 

Molto vivace la tavola rotonda, moderata da Enea Dallaglio — managing partner Iama Consulting — alla quale hanno partecipato Vittorio Verdone, Direttore Auto Ania, Francesco Avallone, Vicepresidente Federconsumatori, Alessandro Pagano, Deputato del Pdl, Giovanni Calabrò, Direttore Generale Agcm, Maria Luisa Cavina, Servizio Tutela Utenti Isvap e Roberto Conforti, Vicepresidente Uea.

Vittorio Verdone, interpellato sulla necessità di non limitarsi ad una competizione sul prezzo, optando per la qualità e sulla difficoltà di essere davvero trasparenti, ha esordito complimentandosi con la Commissione Rcauto Sna per il titanico lavoro svolto, ma puntualizzando la duplice natura della Rcauto, che protegge il proprietario e le vittime. E, sebbene il lavoro sia stato, si diceva, titanico, secondo il Direttore Auto Ania le polizze Rcauto si sono modificate, ma non nel senso di una riduzione delle garanzie, bensì di un ampliamento. E solo la clausola di guida in stato di ebbrezza sarebbe stata aggiunta alle cinque esclusioni e rivalse presenti nei contratti ante liberalizzazione. Più che altro — ha proseguito Verdone — è la legislazione che anche ultimamente ha complicato le cose (vedi recenti modifiche dei meccanismo bonus/malus). E, secondo Verdone, non sono state certo le compagnie — delle quali ognuna è responsabile per sé — ad aver “stressato il prezzo”. Successivamente, nel corso del dibattito, il direttore ha affermato che l’Ania ha smesso di fare polizze di riferimento, in quanto non più consentito “Ma le polizze di riferimento Ania erano un tentativo di omologazione” ha rimarcato Dallaglio “cosa ben diversa dallo standard minimo proposto dagli agenti’.

Roberto Conforti, sottolineando come il prezzo sia l’unico elemento chiaro che il consumatore percepisce, ha posto l’accento sulla grande responsabilità che tutti i soggetti del settore hanno per la generalizzata e totale carenza di cultura assicurativa. “Parliamo un linguaggio incomprensibile” ha infatti puntualizzato Conforti “L’intermediario ha il compito di rendere comprensibile quello che comprensibile non è, formalmente e sostanzialmente. La missione delle compagnie e degli agenti, è di fortissimo impatto sociale”. Il vicepresidente Uea auspica un comune percorso per trovare un linguaggio accessibile “Un linguaggio unico, un contratto unico; che le compagnie si facciano concorrenza sul contenuto e non solo sul prezzo delle polizze”.

Maria Luisa Cavina, interpellata circa le numerose critiche ricevute sul multipreventivatore Isvap ha detto di essere “contenta che si sia parlato di preventivatore, sia pure con critiche che ascolto con spirito laico”. Il preventivatore — ha proseguito la rappresentante dell’Isvap — non è da considerarsi un punto di arrivo, ma un ottimo punto di partenza ed  un’ottima palestra per il confronto tra le parti. Un ampliamento delle funzioni di questo strumento è già allo studio “ma lo scopo del preventivatore era proprio quello di comparare esclusivamente i prezzi”. La responsabile del Servizio Tutela Utenti Isvap ha rimarcato l’utilità dello studio Sna “La sfida è evitare che ci sia un’erosione del contenuto contrattuale e bisogna capire come rendere questa sfida compatibile con una sana innovazione del prodotto. La standardizzazione spinta non può essere una risposta e il terreno giusto per queste riflessioni è quello dell’autoregolamentazione”. A Giovanni Calabrò il moderatore Dallaglio ha chiesto come possano conciliarsi un contratto assicurativo di quarantasette pagine e il concetto di trasparenza “L’Antitrust ha fatto un grande sforzo con l’ambiente bancario — singolarmente, con l’Abi e con l’autorità di vigilanza del settore — ed abbiamo avuto risultati molto importanti, sul piano della trasparenza. Assicurazioni e banche sono abbastanza vicine”. Non si può chiedere al preventivatore Isvap qualcosa che non può dare - ha proseguito il direttore Agcm — e bisogna incentivare una concorrenza che punti al rialzo e non al ribasso delle coperture. “Non mi sento di escludere che vi siano gli elementi per aprire un’indagine per procedura commerciale scorretta” ha dichiarato Calabrò, anch’egli comunque del parere che l’autoregolamentazione possa essere una strada percorribile, unitamente ad una serie di paletti e caveat per non uniformare i comportamenti dei soggetti sul mercato. Certo, “fare autoregolamentazione con l’Ania che taglia subito una gamba del tavolo, è difficile”.

“La materia è oggetto di grande attenzione da parte nostra” ha affermato Alessandro Pagano, che ha sottolineato l’intollerabilità della fuga delle maggiori compagnie da un’area del Paese nella quale, invece, bisognerebbe investire poiché “è miope non farlo nei territori che possono crescere”. Il Paese rischia di essere spaccato a metà – ha proseguito il deputato PDL – chi non si fa carico di un problema, potrebbe poi trovarselo come zavorra e fondamentale è contrastare l’illegalità. Rispetto al preventivatore, la concorrenza non può essere fatta solo sul prezzo, in un mercato maturo. Apprezzamento è stato espresso per la legge sul plurimandato “anche se non proviene dalla mia parte politica: al di là delle reticenze delle compagnie, i plurimandatari sono quadruplicati”.

Se il plurimandato è da considerarsi un passo avanti — ha fatto notare Enea Dallaglio — il ritorno alla poliennalità è indubbiamente un passo indietro.

A Francesco Avallone è stato poi chiesto un parere sulla proposta di standard minimo. “Molti problemi di oggi derivano dalla nascita sofferta dell’assicurazione obbligatoria” ha esordito il vicepresidente Federconsumatori, che ha proseguito sottolineando come le compagnie telefoniche assicurino solo chi non ha sinistri “La proposta di standard minimo è straordinaria ed è fondamentale il ruolo di chi da le informazioni: il fatto che vi siate impegnati tanto per la trasparenza su un tema che non vi fa guadagnare molto, è un eccezionale punto distintivo”. La polizza Rcauto è mutualistica: se tutto non avviene secondo i meccanismi naturali, il vero danneggiato è chi non fa sinistri, ha stigmatizzato Avallone.

Al termine della tavola rotonda, sono intervenuti Elio Pugliese, Massimo Congiu e Giovanni Metti, rispettivamente presidenti di Uea, Unapass e Sna, rimarcando la necessità di lavorare comunemente, di fare lobby nell’interesse comune e per il bene collettivo.