Lettera aperta dell'On. Alessandro Pagano al Presidente della Regione Raffaele Lombardo sui precari degli Enti Locali




Chiariamo a Lombardo che il Patto di Stabilità sono soldi e non noccioline: chiedendo una deroga, egli di fatto continua a pretendere fondi. Ma prima di chiedere bisogna tagliare le proprie clientele ed aggiustare i conti.


Sono vicino ed esprimo la mia più totale e incondizionata solidarietà ai lavoratori precari degli Enti locali che si sentono abbandonati dalle istituzioni e recriminano a gran voce il riconoscimento del loro diritto al lavoro e alla dignità professionale e personale, perché Lombardo non si dimentichi che l’Italia è sempre stata e sempre sarà una Repubblica fondata sul lavoro.

Il Patto di Stabilità e le deroghe ad esso richieste dal Presidente della Regione Sicilia, è lo schermo dietro il quale si sta svolgendo una pressante campagna demagogica e populista affinché si ricevano contributi non dall’Amministrazione centrale dello Stato ma direttamente dall’Unione Europea, opponendo lo status speciale della regione Sicilia, fattispecie contestata a diritto dalle regioni a statuto ordinario che invece per uniformarsi ai diktat imposti dalla recente manovra finanziaria, stanno già predisponendo misure di rientro e risanamento delle casse regionali.

Occorre spiegare al Presidente che, il Patto di stabilità non è un istituto astratto, il Patto di Stabilità sono soldi e fondi, e non si può quindi pensare di derogare ad esso, percorrendo vie traverse e imboccando sentieri secondari a latere, deviando dalla politica economica e finanziaria dello Stato centrale.

Lombardo, prima di avanzare pretese irricevibili, dovrebbe formulare e implementare una concreta strategia finanziaria fondata sulla lotta agli sprechi che nella Regione Siciliana sono enormi, così come dimostrano tutte le relazioni della Corte dei Conti.

Se la Regione fosse uno Stato sovrano, sarebbe già fallita visto che i parametri economici della Sicilia sono peggiori di quella della Grecia.

L’imperativo quindi, è riordinare i conti e Lombardo deve uniformarsi a quella che è una regola condivisa a livello mondiale e cioè il rispetto dei Patti di stabilità, solo così potrà soddisfare le istanze avanzate dai lavoratori precari la cui protesta giustamente dilaga.

Solo in questa maniera la trattativa da avviare con Tremonti potrà avere un senso e conseguire ottime probabilità di successo.

Si fa sempre più viva quindi la mia convinzione che il velato obiettivo dell’on.le Lombardo, sia quello di capitanare, armato di megafono, un esercito di 22.500 precari siciliani davanti a Palazzo Chigi.

Concludo ribadendo la mia vicinanza a questi lavoratori, lanciando l’appello di non cedere alle manipolazioni di Lombardo: IO SONO CON VOI DALLA PARTE DELLA LEGGE E DELLA VERITA’.

Lombardo faccia il Governatore serio, aggiusti il suo bilancio tagliando gli sprechi, elimini le clientele ed eviti di farsi scudo dei lavoratori.

On. Alessandro Pagano