Sud: Svimez; Pagano (Pdl) “Investire subito in opere strategiche”

 

 

“La condizione del Mezzogiorno e, in particolare, la crisi demografica, fotografate nel recente rapporto Svimez erano, purtroppo, prevedibili da almeno vent’anni”.


Lo afferma in una nota Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.

“I dati demografici riscontrati - prosegue l’esponente del Pdl – sono, sotto il profilo scientifico, attendibili e inconfutabili e denunciano un fenomeno drammaticamente in crescita dovuto alle cattive politiche demografiche realizzate trent’anni fa e accentuato, in questi ultimi anni, dall’emigrazione delle  risorse migliori e più intraprendenti”.

“L’attuale situazione – aggiunge – risente comunque della questione irrisolta di un’Italia ancora ‘spaccata a metà’, in cui il Sud viene tuttora considerato alla stregua di una zavorra, anziché volano di crescita e sviluppo per l’intero Paese”.

“Per consentire al Sud di esprimere appieno tutte le sue potenzialità, uscendo dalla condizione di marginalità nel quale è stato relegato, sono necessari investimenti seri. Il ‘miracolo tedesco’, realizzato dalla Germania dopo l’unificazione attraverso un massiccio piano d’investimenti di 1.350 mld diretti in vent’anni alla parte Est, è un esempio emblematico delle politiche che dovrebbero essere attivate nel Mezzogiorno. In Italia, al contrario, ogni euro di por europeo o di fas italiano ha comportato, per il Sud, tagli di fondi ordinari nazionali. Più precisamente, i fondi straordinari hanno finito per sostituire i fondi ordinari”.

“Per crescere – conclude - sono necessari capitali, ma bisogna contrastare le ‘leggende’ sui fondi per il Sud che si volatilizzano! Se é cosi, che vengano gestiti dallo Stato per realizzare, finalmente, infrastrutture strategiche come porti, aeroporti, ferrovie, autostrade e banda larga, le quali al Sud sono attualmente a livello di un terzo rispetto alle Regioni del Nord e della metà rispetto a quelle del Centro. L’Italia potrà superare la crisi solo se unita: diversamente, l’esito non potrà essere che il tracollo dell’intero sistema Paese”.