Governo, Pagano (Pdl): Patrimoniale è condanna a morte Paese

 

 

“Le conseguenze derivanti dall’introduzione di una misura eccezionale come la patrimoniale saranno un ulteriore impoverimento del ceto medio, nonché l’imposizione di una pesante e ingiusta ipoteca sul futuro delle giovani generazioni”. 

Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.


 

“Come condivisibilmente osservato dal presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto, – prosegue – con simili interventi di politica economica si potrebbero costituire solo governi di sinistra e di estrema sinistra”.

“Tuttavia, se l’ipotesi della patrimoniale dovesse concretizzarsi in un provvedimento di carattere legislativo – aggiunge l’esponente del Pdl – non ci potrà essere alcun margine per votare a favore di una misura tanto nefasta e iniqua che finirebbe solo per rendere complice questa classe politica dell’impoverimento del ceto medio italiano e quindi delle nuove generazioni”.

“La grave situazione nella quale versa il nostro Paese deriva dall’enorme debito pubblico causato dai governi ‘consociativi’ degli anni ’70 e ’80 e dal crollo del potere d’acquisto, sotto il governo Prodi, determinato dall’introduzione dell’euro. Colpe certamente non imputabili al governo Berlusconi! Ma il ko definitivo, caldeggiato dall’asse Sarkò-Merkel, ai danni dell’Italia si chiama patrimoniale e la ex maggioranza, per i suoi valori e la sua storia, non dovrà in alcun modo essere accusata dalle generazioni future di aver concorso a decretare la ‘condanna a morte’ del Paese”. Conclude l’esponente del Pdl.