Manovra, Pagano (Pdl): No a misure che incentivano esodo di capitali dall’Italia

 

 

“In fase di elaborazione della manovra, si è del tutto trascurato che l’Italia, per le sue particolari caratteristiche geo-fisiche,


è un Paese nel quale le attività legate al settore portuale e alla cantieristica navale sono parte essenziale dell’economia nazionale e che le misure previste dal Dl in questione rischieranno di far morire un’altra ‘eccellenza’ italiana”.

Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.

“Le norme – prosegue – che in maniera demagogica e strumentale sono state annunciate all’opinione pubblica come provvedimenti destinati ad incidere sui ceti più ricchi, in realtà determineranno il progressivo disuso dei porti italiani e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro”.

“In altri e più precisi termini – aggiunge – i possessori di navi e imbarcazioni da diporto saranno incentivati ad ‘abbandonare’ i porti italiani per usufruire dei servizi portuali offerti da altri Paesi del Mediterraneo la cui legislazione fiscale risulti in definitiva più vantaggiosa e appetibile”.

“Così come attualmente formulate, - conclude - le misure dirette al comparto portuale non faranno altro che causare fughe di massa dai porti italiani. Dai nostri porti sulle coste adriatiche, le navi leveranno le ancore dirette in Croazia; dalle coste tirreniche si dirigeranno, invece, in Costa Azzurra e in Corsica, mentre le navi nei porti della Sicilia salperanno verso Malta o la Tunisia.

Come pensa il governo di arrestare questo ‘esodo’ e con esso la fuga di capitali dall’Italia, mai come in questo momento di crisi così indispensabili?”.