Manovra, Pagano (Pdl): Pressione fiscale inaccettabile, invertire rotta o sarà recessione

 

 

“Il vertiginoso aumento della pressione fiscale subito dai cittadini ‘finalmente’ ha ricevuto la ‘certificazione’ ufficiale del Centro studi di Confindustria. Dagli economisti di viale dell’Astronomia provengono, infatti, inquietanti segnali d’allarme per il futuro del Paese: la pressione fiscale raggiungerà l’impressionante cifra del 45,1% del Pil nel 2012”.


Ad affermarlo in una nota Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.

“Le stime elaborate, - prosegue - già di per sé estremamente preoccupanti, sono destinate a peggiorare ulteriormente, in quanto, secondo i dati diffusi stamani dal Corriere della Sera, la pressione effettiva, che esclude il sommerso dal denominatore, supera abbondantemente il 54%!”.

“I dati parlano chiaro. Con livelli tali di pressione fiscale – precisa Pagano - i consumi subiranno una contrazione tale da costringere le imprese, soprattutto le pmi, a chiudere e quindi a licenziare”.

“Il ceto medio, sul quale poggiano le fondamenta del nostro Stato, - aggiunge - è sempre più esposto al rischio povertà e indigenza, e la risposta del nuovo governo qual è stata? Una manovra ‘lacrime e sangue’ che va nella direzione opposta alla creazione di condizioni di crescita e sviluppo”.

“Mentre il messaggio che l’esecutivo sta facendo passare è quello di un Paese bisognoso di misure d’austerità per superare la crisi del debito sovrano, in realtà l’Italia, con il concorso di questa manovra, sta precipitando nel baratro della recessione. Per questo, chiediamo per il 2012 una decisa e autentica inversione di rotta, che vada nella direzione dei tagli alla spesa pubblica e del sostegno alle imprese, in particolare le pmi.

Diversamente, - chiosa - l’ostinata pretesa di questo esecutivo di risanare l’enorme debito pubblico italiano ‘spremendo’ famiglie e imprese, farà rivivere al Paese lo stesso dramma dell’Argentina”.