Manovra, Pagano (Pdl): Certifica sottomissione Italia a Ue

 

 

“Visto che le misure previste dalla manovra appaiono essenzialmente orientate al soddisfacimento delle richieste imposte da Bruxelles, invece di decreto ‘salva Italia’, sarebbe stato più opportuno a questo punto attribuire a questo provvedimento la denominazione di decreto ‘salva euro’”.


Ad affermarlo, a margine del convegno “Gli effetti della crisi economica sul settore degli appalti pubblici” in corso a Roma,  Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.

“Il ‘prezzo’ che l’Italia sarà costretta a pagare a causa della manovra è incredibilmente iniquo ed elevato”. Prosegue l’esponente del Pdl, che aggiunge: “Oltre a costringere il Paese a subirne gli effetti recessivi, il provvedimento messo a punto dal prof. Monti e dal suo ‘consiglio di facoltà’, per dirla alla Giuliano Ferrara, ‘certifica’ la disponibilità dell’Italia ad abdicare alla propria sovranità nazionale in favore delle super istituzioni comunitarie”.

“Benché questa cessione di sovranità non sia legittimata da alcun trattato, - precisa - in Europa si sta assistendo al superamento de facto dell’unità monetaria sancita a livello statutario per realizzare un’unione fiscale che comporterà una parificazione a livello tributario di entità statali o regionali aventi caratteristiche ed esigenze diverse, nonché la previsione di un severo regime sanzionatorio a carico dei Paesi inadempienti. Sono forse assoggettabili al medesimo regime fiscale la ‘grande e ricca’ Baviera e il ‘piccolo’ Molise?”.

“Di fronte alla svolta autoritaria che sta caratterizzando i vertici Ue ,– conclude – la chiusura dell’Inghilterra del premier Cameron alla possibilità di modifica dei trattati appare una scelta politica, pienamente condivisibile, dettata dalla volontà di difendere il proprio Paese dai diktat e dagli imperativi di Bruxelles”.