Lavoro, Pagano (Pdl): Art. 18 non sia come “legge mosaica”

 

 

“Sulla questione dell’art. 18, come era prevedibile, da parte dei settori più reazionari e conservatori del sindacato e della ‘sinistra’ si è levato un rifiuto perentorio non solo nei confronti della proposta in sé, ma anche verso la possibilità di avviare un leale tavolo di confronto e dialogo tra le parti sociali”.


Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione finanze della Camera.

“Benché dall’introduzione dello Statuto dei lavoratori e dunque dell’art. 18 siano passati ben 41 anni, – prosegue – e nonostante durante questo lasso di tempo il mercato del lavoro e le relazioni industriali siano profondamente mutate, l’atteggiamento di coloro che avversano il progresso e rifiutano il cambiamento appare più consono al rispetto delle ‘leggi mosaiche’, ontologicamente eterne e immutabili, che non ad un corpo normativo che deve essere necessariamente riformato perché incapace di soddisfare le sfide  poste dall’attuale quadro socio-economico”.

“Vista la necessità di creare nuove condizioni di crescita e sviluppo, – conclude – la diffusa e preconcetta avversione verso la flessibilità in uscita non aiuterà certo l’Italia a tornare ad essere un Paese economicamente competitivo, né tanto meno ad accrescere il tasso d’occupazione, il quale non sembra aver avuto negli anni aumenti significativi grazie all’art. 18”.