Neutrini più veloci della luce, Zichichi: "Una delle scoperte più importanti dai tempi di Galileo"

 

 

Il fascio di neutrini lanciato dal Cern verso i laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) del Gran Sasso ha viaggiato ad una velocità superiore a quella della luce. Secondo Antonio Zichichi, professore emerito del dipartimento di fisica superiore dell'Università di Bologna e prolifico autore di libri e saggi di divulgazione scientifica, se confermata questa scoperta farebbe crollare non solo la teoria della relatività di Einstein ma anche altri importanti principi scientifici e aprirebbe la strada ad una nuova era scientifica e tecnologica.


 

Professore quali sono le implicazioni della scoperta?

 

"Le implicazioni sono enormi, però bisogna dire subito con chiarezza che essa deve essere confermata. Supponendo però che questo avvenga possiamo dire che si tratta di una delle più grandi scoperte del pensiero scientifico da Galileo in poi".

Perché?

"Perché fa crollare la relatività ristretta, quella "cosa" che Galilei inventò e Einstein amplificò. Nella famosa equazione E = mc2 la c vuol dire costante ed è la velocità della luce. Se la velocità della luce viene battuta, essa non è più la massima velocità delle costanti fondamentali della natura e di conseguenza crolla l’equazione di Einstein. Ma non solo, crollerebbe anche il principio di causalità ovvero il principio che l’effetto avviene dopo la causa e mai prima e crollerebbe anche la visione del mondo basata su 4 dimensioni (3 dimensioni spaziali più quella temporale) a favore di una nuova visione basata su 43 dimensioni".

Una vera e propria rivoluzione scientifica.

"Si, senza nessun dubbio. Ripeto però che la scoperta va confermata per escludere che si sia trattato di un errore".

Quali potrebbero essere le applicazioni pratiche?

"Per poter rispondere a questa domanda bisogna prima capire perché i neutrini viaggiano più veloci della luci. Per fare questo bisogna ripetere l’esperimento".

Quando si potrà ripetere l’esperimento?

"Dipende dall’impegno politico e quindi dai finanziamenti che verranno messi a disposizione. Nella migliore delle ipotesi non prima di 1 anno".

Ma, sempre che l’esperimento confermi la scoperta, in quanto tempo la tecnologia e quindi la vita degli uomini potrebbe essere rivoluzionata?

"Anche qui dipende dall’impegno politico ovvero dalle risorse economiche investite. Nel 1940 la tecnica nucleare non esisteva e in soli 5 anni sono venuti fuori i reattori, ovvero produzione di energia 1 milione di volte più efficace di quello che si sapeva fare prima, e purtroppo anche le bombe".

Anche in questo caso potrebbero aprirsi innovazioni importanti in campo energetico?

"Ripeto che non è ancora possibile dire nulla a riguardo fino a quando non si capisce perché la velocità della luce è stata superata. Fino ad ora nessuno ha capito niente. Perciò tutto è rimandato a quando l’esperimento sarà ripetuto".

Quali sono le criticità maggiori nella ripetizione dell’esperimento?

"Sicuramente dobbiamo migliorare la capacità di misurare la velocità perché ormai stiamo parlando di millesimi di nano secondo ovvero millesimi di miliardesimo di secondo".

Possiamo dire che la paternità della scoperta è italiana?

"Assolutamente si e questo deve essere un motivo di orgoglio per tutto il Paese".

Come è l’Italia vista da uno scienziato?

"Noi scienziati viviamo nelle nuvole, ci occupiamo di cose lontane dalla battaglia politica. Io penso però che l’Italia sia un paese in cui si può fare tanto e aggiungo che l’Italia è rispettata e stimata nel mondo".

Pensa che in questo momento di crisi ci sia un eccesso di pessimismo degli italiani?

"Non penso che gli italiani siano pessimisti ma sicuramente in questo momento c’è uno scoraggiamento eccessivo".


 

Lunedì, nei laboratori dell'Infn del Gran Sasso, saranno presentati alla comunità scientifica i dati dell'esperimento Opera, che ha decodificato i fasci di neutrini lanciati dal CERN di Ginevra, come Antonino Zichichi, presidente della World Federation of Scientists, aveva progettato nel 1979. È vero che i neutrini rivelati al Gran Sasso in arrivo da Ginevra viaggiano a velocità proibite? Per sapere come stanno i fatti bisogna attendere che i fisici dell'esperimento OPERA dicano esattamente cosa hanno osservato. Sembra che i risultati ottenuti dimostrino che i neutrini prodotti al CERN viaggino sottoterra più veloci della luce. Perché è proibito viaggiare più velocemente della luce? Galilei prima e Einstein poi hanno scoperto la cosiddetta Relatività Speciale, che crollerebbe se esistesse una velocità superiore a quella della luce. Quali conseguenze ha nella vita di tutti i giorni la "Relatività Speciale"? Enormi conseguenze. Un esempio. È la Relatività Speciale che ci permette di capire cosa vuol dire mangiare. Che intende? Ingerire materia (spaghetti, frutta, verdura, carne, pesce etc…) e trasformarne una frazione di miliardesima parte in energia. Questa piccolissima quantità di materia non è legata ad alcun tipo di carica. Ecco perché si può trasformare in energia, come stabilisce la famosa equazione di Einstein: E = mc2. La lettera "m" nell'equazione non vuol dire materia bensì massa. La lettera "c" vuol dire costante ed è la velocità della luce nel vuoto. Se questa velocità non fosse più una costante fondamentale della Natura, addio equazione di Einstein. Cosa c'entra la velocità della luce? La "Relatività Speciale" ha come base fondamentale il fatto che la velocità della luce (circa un miliardo di Km l'ora) deve restare senza concorrenti. Non deve esistere alcun modo per trasmettere messaggi a velocità superiore. La luce è detentrice della massima velocità, essendo fatta di particelle (dette fotoni) con massa zero. Per potere competere in questa gara bisognerebbe anzitutto avere massa zero. Cosa succede a una particella se la sua massa non è zero? Nell'universo Subnucleare ci sono tante particelle con masse diverse. Più pesante è una particella e più piccola sarà la sua velocità massima. Il valore più grande della velocità si ottiene quando una particella ha massa zero. In nessun esperimento è stata mai osservata una velocità superiore a quella della luce nel vuoto. I neutrini prodotti al CERN hanno o no una massa? Le particelle più sorprendenti dell'universo Subnucleare sono i neutrini che sono leggerissimi, ma non di massa zero. Ecco perché non possono viaggiare alla velocità della luce. Le voci di cui si parla si riferiscono al fatto che la loro velocità sarebbe addirittura superiore a quella della luce. Una scoperta importante... Se confermata questa scoperta sarebbe una delle più grandi nella storia della Scienza. Questa scoperta farebbe saltare uno dei principi fondamentali del pensiero specifico: il Principio di Causalità. È possibile ricordarlo ai nostri lettori nel modo in cui lei riesce a spiegare anche cose difficili? La mela più famosa del mondo è quella che cadde sulla testa di Newton svegliandolo. Fu così che scoprì la Legge di Gravitazione Universale. Newton sentì un piccolo dolore alla testa non prima che la mela cadesse. Quella mela svegliò Newton dopo essere caduta dall'albero. La struttura logica di tutta la nostra fisica si regge sul principio che l'effetto deve venire dopo la causa, mai prima. Se la scoperta di OPERA venisse confermata il problema numero uno sarebbe quello di capire qual è il motivo per cui i neutrini prodotti al CERN impiegano meno tempo della luce per arrivare al Gran Sasso. Se venisse confermata cosa proporrebbe per andare avanti? La priorità assoluta sarebbe di progettare e realizzare un esperimento di alta precisione per stabilire cosa succede con i neutrini prodotti al CERN e osservati al Gran Sasso. Per far questo c'è bisogno di misurare con altissima precisione i tempi di volo dei neutrini. È quindi necessaria una tecnica della quale il mio gruppo detiene il record mondiale di precisione: 15 picosecondi (millesimi di miliardesimo di secondo).


 

Illustre Direttore,

abbiamo letto su “La Sicilia” gli articoli che descrivono la misura che il gruppo “OPERA” ha realizzato con i neutrini prodotti al CERN e rivelati al Gran Sasso dopo 730 km di percorso nella crosta terrestre. L’autore del Progetto per lo studio dei neutrini prodotti al CERN e rivelati al Gran Sasso non viene citato. Eppure nel 1979 fu il Professore Antonino Zichichi che elaborò questo progetto da realizzare nel più potente laboratorio sotterraneo del mondo, da lui progettato con le gallerie orientate verso il CERN. Correva l’anno 1979 e il progetto di Zichichi a molti sembrò fantascientifico. Grazie a questo progetto la Fisica Italiana è stata più volte al centro dell’attenzione mondiale. Ad esempio con gli esperimenti sui neutrini del Sole; e adesso con i neutrini artificialmente prodotti al CERN. Come ha giustamente fatto notare il Professore Zichichi la scoperta sulla velocità dei neutrini deve essere anzitutto sottoposta a verifica sperimentale essendo la riproducibilità uno dei due pilastri della Scienza Galileiana. L’altro pilastro essendo il rigore cui una scoperta deve sempre essere sottoposta. Diceva Enrico Fermi che senza memoria non potrebbe esistere la Scienza. Ecco perché vogliamo mettere in evidenza il fisico le cui idee e i cui progetti (tra i quali anche i Laboratori Nazionali del Sud) hanno permesso ai fisici italiani di essere in prima fila nella più sana di tutte le battaglie: quella scientifica che è il vero motore del progresso. Nessuno può avere oggi la certezza sulla scoperta che la velocità dei neutrini supererebbe quella della luce. Se i risultati saranno confermati sarà una delle più grandi scoperte della Fisica. È quindi imperativo – ha detto ieri al CERN il Professore Sam Ting (Nobel) – non dimenticare che nulla di questo oggi potrebbe esistere se il Professore Zichichi nel 1979 non avesse progettato e fatto costruire le strutture indispensabili per studiare le proprietà dei neutrini prodotti al CERN (il più grande Laboratorio di Fisica Subnucleare) e rivelati al Gran Sasso (il più grande Laboratorio al mondo per lo studio dei neutrini).

Giacomo Maurizio Cuttone

Direttore Laboratori Nazionali del Sud

Al Direttore del quotidiano La Sicilia