Dalla Chiesa, Pagano (Pdl): Cominciare a combattere mafia "culturale"

 

 

“Per non vanificare il nobile sacrificio di uomini dello Stato devoti e coraggiosi come il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il trentesimo anniversario del vile attentato in cui perse la vita insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo, non rimanga una singola e isolata manifestazione commemorativa, ma diventi occasione di attenta e continua riflessione per l’intero Paese”.


E’ quanto afferma, in una nota, il deputato del Pdl Alessandro Pagano, componente della Commissione Finanze della Camera.

“Il grande servizio che il generale Dalla Chiesa ha reso – prosegue – è andato ben oltre le importanti operazioni di polizia che egli diresse e condusse in prima persona. Dalla Chiesa, infatti, innescò un profondo cambiamento che tutti i ‘martiri’ del decennio successivo, specie i giudici Falcone e Borsellino, completarono”.

“Da un lato – aggiunge - il severo monito di Papa Giovanni Paolo II nell’ormai storico discorso di Agrigento del 9 maggio 1993, dall’altro le successive buone leggi in tema di lotta alla mafia, in particolare dell’ultimo decennio, hanno segnato una pesante sconfitta, sia pure non definitiva, della mafia militare. Almeno in Sicilia, al contrario di altre parti d’Italia, ciò è avvertito”.

“Il problema – sottolinea Pagano - rimane la mafia ‘culturale’, cioè quella mentalità, quello stile di vita che Falcone aveva ben descritto, in cui prolifera questo tipo di male”.

“Oggi la svolta sta nel combattere la mafia culturale: per sradicarla, occorre un processo educativo e formativo nuovo, che, rivolgendosi in primis alle nuove generazioni, trasmetta modelli di comportamento e valori ispirati all’insegnamento di personalità eroiche come quella del generale Dalla Chiesa e improntati ad un maggiore rigore nel rispetto delle leggi”, conclude.