Scuola, Pagano (Pdl): Indignazione insegnanti contro governo più che legittima

 

 

“La reazione indignata degli insegnanti italiani alle accuse rivolte ieri all’intera categoria dal presidente Monti, nel corso del programma. Che tempo che fa, per il no all’aumento delle ore di insegnamento è da sottoscrivere appieno, per almeno due importanti ragioni:


in primo luogo per i toni sprezzanti, seppure nel perimetro del bon ton istituzionale, che il premier ha adoperato per screditare una categoria che svolge in maniera egregia il proprio lavoro pur tra mille difficoltà; in secondo luogo perché su questa questione il governo sta dimostrando di non conoscere adeguatamente il mondo della scuola e le sue problematiche”.

Ad affermarlo Alessandro Pagano del Pdl, componente della Commissione Finanze della Camera. “Portare le ore di insegnamento frontale da 18 a 24, come è nelle intenzioni del governo, - spiega Pagano -  significa non tenere conto del corrispondente aumento del numero delle classi per ciascun docente e del lavoro svolto a casa. In tal modo, si rischia solo di pregiudicare la qualità dell’insegnamento, per di più aggravando il problema del precariato”.

“Per superare i problemi della scuola, - conclude - migliorando la qualità dell’insegnamento e debellando la piaga del precariato, non c’è che una strada: puntare sui concorsi pubblici e tagliare la spesa laddove vi sono sprechi effettivi”.