Relazione dell'On. Alessandro Pagano in occasione della Presentazione del volume "La Carità politica" di Papa Benedetto XVI

 

 

Benedetto XVI, nel suo discorso in occasione della visita pastorale dell'Arcidiocesi di Milano e del VII incontro mondiale delle famiglie - 1/3 Giugno 2012, ha richiamato Sant’Ambrogio nella sua qualità di Amministratore della città di Mediolanum.


Il Santo Padre esaltandone la figura dell'uomo di governo e dell’amministratore pubblico gli ascrive 4 qualità irrinunciabili:

  1. senso di Giustizia
  2. amore per la Libertà, intesa come Responsabilità
  3. Gratuità
  4. Dignità della Persona.

Per motivi di tempo mi limiterò a commentare solo una di queste qualità,

la DIGNITA' DELLA PERSONA.

Un’antica leggenda narra che un imperatore cinese periodicamente ascoltava le musiche che si suonavano nel suo impero per capire con quale mentalità ragionassero i suoi sudditi.

Lo facevano per magia? Per divinazione? Per rito?  No! La sua, di fatto, era una vera e propria perizia medica.

Per analogia, oggi qual è la "musica" che si suona nel nostro “impero”, cioè nella nostra società?

La perizia medica è impietosa: la nostra società ha perso il "linguaggio simbolico". Sempre meno si "suona" il linguaggio dei simboli perché la cultura dominante li ha bollati come vecchi, superati, repressivi e quindi da eliminare. È dagli anni ‘60 che i Valori-Simbolo vengono considerati alla stregua di “catene" e quindi da recidere Anche se dobbiamo dire che questa “musica”, per usare la stessa metafora della leggenda cinese, cominciò a cambiare già ai tempi della Rivoluzione Bolscevica, e prima ancora della Rivoluzione Francese.

Melanie Klein, una psicanalista non certo classificabile come conservatrice, intorno agli anni '30 del secolo scorso scriveva: "è in corso una inversione del processo di simbolizzazione o più esattamente un processo di sublimazione. Una società che si era costruita su grandi riferimenti simbolici si ritrova oggi a doverne constatare il corrosivo regredire di senso. La Patria sta diventando interesse collettivo più che identità nazionale; la Religione sta diventando religiosità individuale; il Popolo sta diventando moltitudine di massa; la Famiglia sta diventando un contenitore di soggettività a moralità multiple; la Ragione sta diventando "petite raison"; il Lavoro sta diventando un’operazione di secondo livello rispetto all’arricchimento facile con mezzi facili; l’etica sta diventando un elenco di indicatori di social responsability; la Passione si sta sfarinando in pulsioni; il valore della Parola si grattugiando in parole tanto eccitate ed ebbre quanto prive di contenuto o messaggio".

Orbene, questi processi secolari, nati con la Rivoluzione francese e proseguiti con la rivoluzione bolscevica e la rivoluzione dei costumi del 1968 hanno corroso le idee comuni e le convergenze sociali e hanno ridotto il tutto in mucillagine, in poltiglia con la conseguenza che il corpo sociale si è sfarinato o meglio, come dice De Rita, si è “coriandolizzato”.

Il corpo sociale cioè è diventato un insieme di singoli. E’ venuta meno quella Comunità che tante cose buone aveva prodotto nel corso dei secoli e che si era caratterizzata positivamente in quanto portatrice di Valori condivisi.

Ma se il dettato evangelico “dai frutti li riconoscerete” è vero, mi sembra di poter affermare che il frutto è immangiabile. Forse quelle che venivano giudicate “catene” non erano così male, anzi forse erano cordoni ombelicali al punto che averli recisi ha determinato la morte del corpo sociale. Forse non hanno del tutto torto coloro che affermano che l’attuale crisi non è una crisi economica ma una crisi antropologica.

E allora che fare? Un nuovo Sant’Ambrogio oggi cosa farebbe? Sembra questo quello che ci sta domandando il grande Benedetto XVI nel suo discorso di Milano.

Jacques Derrida ci ricorda che “in principio erano delle rovine”. Cosa ci vuol dire il filosofo francese? Che prima di esserci rovine, prima, all’inizio, in principio appunto, c’era qualcosa. Un qualcosa che nel tempo è stato distrutto e che oggi bisogna ricostruire. Ecco perché bisogna ripartire dai Principi.

Il Cristianesimo realizzò un nuovo umanesimo, riconoscendo nei fatti la dignità della Persona, cosa fino ad allora sconosciuta. Donne, bambini, ammalati, anziani, poveri, carcerati, affamati di giustizia, prima di Cristo erano degli emarginati, dei calpestati, addirittura erano inesistenti. Solo il Cristianesimo le ha valorizzate e da quel momento sono state riconosciute come Persone.

E oggi, di fronte a questa crisi antropologica che sta avendo conseguenze devastanti, che si fa?

Benedetto XVI ci dice che come Cristo, come Sant’Ambrogio, bisogna ripartire ancora una volta dalla riscoperta della Dignità Umana.

Quante donne, in molti Paesi al mondo, sono calpestate nella loro dignità? E che dire dei bimbi abortiti che hanno meno diritti dei cuccioli di un cane? E gli ammalati e i vecchi che sono minacciati da legislazioni eutanasiche?

La nostra società per risorgere deve ripartire di nuovo da qui, dai Valori-Simbolo, dai Principi.

E agli amministratori alla Sant'Ambrogio che vogliono lasciare il segno nella storia, non resta che diventare "ricostruttori indomiti di Città distrutte" .